Diventa un caso il maxi disegno di Geolier al posto del duo dello scudetto a Forcella, ma l’artista Teso1 dà la sua versione dei fatti.
Il murale a Geolier
Il doppio murale con Kvara e Osimhen a Forcella si era danneggiato in maniera irreversibile durante dei lavori di messa in sicurezza del palazzo su cui si trovava. Poiché la stessa composizione, sempre di Teso1, con i due calciatori è anche in vico Principi al Rione Sanità, i residenti di Forcella e l’autore hanno voluto dedicare il murales sulla parete a Geolier.
Questa “sostituzione” ha fatto però storcere il naso a molti, motivo per cui l’autore ha dovuto spiegare il motivo della sua scelta. “Non c’è stata nessuna cancellazione o sostituzione dei due calciatori” spiega a ‘La Repubblica’ Teso1. Nessuna polemica e nessuna volontà di mettere nel dimenticatoio i due calciatori.
Le parole di Teso1
“C’è stata una ristrutturazione sulla facciata dello stabile per una messa in sicurezza e poiché il murale con Kvara e Osi non era protetto da schermi, è stato danneggiato in maniera irrecuperabile. Quando sono stato ricontattato dalle persone di Forcella, visto lo stato dell’arte della parete, si è scelto insieme di omaggiare Geolier, un’altra gloria napoletana, in vista del successo ottenuto a Sanremo. Personalmente, non volevo ripetermi: anche perché la stessa composizione con Osi e Kvara l’ho realizzata in vico Principi al Rione Sanità poco dopo quella che ho dipinto a Forcella” spiega l’artista.
“Tu p’ nuje si na star”
“E poi a Forcella restano altre tracce del mio lavoro in omaggio allo scudetto e al Napoli voluto dal quartiere” continua poi. Il murale per Geolier è stato pubblicato sui social dall’autore con un post che recita ‘The young star, tu p’ nuje si na star‘.
“Ci sono tanti omaggi in città, e di numerosi altri artisti, per gli eroi dello scudetto già tra marzo e aprile credevo che il tricolore sarebbe stato nostro e perciò ho voluto disegnare la coppia Osi e Kvara: già sentivo che ci avrebbero regalato lo scudetto. In città c’era ancora scetticismo, mentre io respiravo un fervore che mi ricordava il 1987” dice Teso1.