Emanuele Palumbo, alias Geolier, è stato ospite della puntata de “Le Iene” andata in onda ieri sera su Italia Uno. E lo ha fatto inscenando un monologo in cui ha parlato dell’amore per Napoli, delle differenze che intercorrono tra il Nord e il Sud, gli stereotipi che ne conseguono da tali differenze e del suo sentirsi un modello della Napoli vincente, e del suo voler raccontare attraverso la musica la sua scalata verso il successo, affermatosi con il talento e con la forza. Evidenziando, quindi, quel classico detto che “Il napoletano deve lottare ogni giorno con forza e sacrifici per resistere e andare lontano”.
Geolier alle Iene: “Contento di essere diventato un modello della Napoli vincente, e lo racconterò attraverso la musica”
Questo il monologo di Geolier, riportato in versione integrale:
“Per tante persone è strano vedere un napoletano e Napoli vincere. Ma io le capisco, perché pure per me è strano. Solitamente ci diciamo che dobbiamo lottare ogni giorno per resistere, e per andare avanti nonostante tutto. Massimo Troisi parlava spesso degli stereotipi di Napoli. Però non distruggeva quelli negativi, ma estremizzava quelli positivi. E alla fine faceva vedere che pure quelli erano un’invenzione di chi voleva che Napoli fosse solo una caricatura. A me sembra che andiamo bene solo se siamo una storia già scritta, nel bene e nel male. Lo capii quando ero bambino: questa narrazione l’avremmo cambiata solo iniziando a vincere. Sono profonde le differenze tra Nord e Sud. Anzi, per una volta diciamo tra Sud e Nord. Non per creare divisioni, anche perché io, con la musica, voglio parlare a tutti. Però alcuni pensano che questa disparità non sia più un tema importante. Il degrado è dappertutto, è vero, ed è pure vero che non è una gara a chi sta peggio. Ma non dobbiamo fare finta che sia tutto risolto. Il Sud è destinato a restare per sempre una carta sporca? Il vero razzismo è l’indifferenza. Quando è uscito il mio disco è andato primo nella classifica mondiale. Voglio solo farvi capire quanto sono contento di essere diventato un modello della Napoli vincente. Ma che significa vincere? Per me vincere è fare un monologo, che vede tutta l’Italia, nella lingua di Basile, Eduardo, Totò e Pino Daniele, e anche di Geolier. adesso Napoli e i napoletani si vogliono affermare per il loro talento e la loro forza. E se a qualcuno non sta bene, se qualcuno ci vede un problema, il problema sapete dove sta? Allo specchio”.
Chi è Geolier
Geolier, nome d’arte di Emanuele Palumbo, è un giovanissimo rapper napoletano. Classe 2000, cresce a Secondigliano, quartiere nel quale forma uno stile musicale personale, fatto di beat urban e liriche affilate in dialetto napoletano.
Il rapper è reduce dal successo ottenuto dal suo secondo lavoro musicale, Il coraggio dei bambini. E, in una recente intervista rilasciata a Fanpage.it, si racconta tra nuovo disco ed evoluzione umana e artistica.
“Come nasce Il coraggio dei bambini? Non nasce, doveva essere. Io ho scritto i pezzi, ho raccontato cose: all’interno, magicamente, trovavamo sempre i bambini”, ha detto.
“Dopo aver ascoltato tutto l’album ho capito che raccontava di un bambino che viveva cose buone e cose cattive. Un bambino ha coraggio perchè ha paura di fare quella cosa ma la fa lo stesso: anche se avevamo paura, ci siamo riusciti e dobbiamo continuare a farlo”. Geolier risponde anche al valore del suo nuovo album dal punto di vista identificativo della scena rap italiana: “Più che l’immagine, per me è importante rappresentare. Io sono così, anche senza telecamere, non posso abbandonare quello che sono: tradirei oltre le persone che rappresento e quelle di Napoli, anche me stesso”.