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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Gigi D’Alessio torna a parlare di Anna Tatangelo: “Le storie finiscono, oggi sono felice”

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In una intervista esclusiva rilasciata a Il Corriere della Sera (qui l’intervista integrale), Gigi D’Alessio ha confessato vari aspetti della sua vita privata e professionale, non tralasciando alcuni aneddoti molto simpatici. Sull’attuale rapporto con Anna Tatangelo, Gigi spiega: “Eh… va bene, comunque abbiamo un figlio insieme. Le storie cominciano e finiscono, oggi sono felice, lo auguro anche a lei. No, non provo amarezza, è così che va la vita”.

Su Diego Armando Maradona: “Nel 2013, quando gli feci ascoltare la canzone Si turnasse a nascere — che parlava di quando diventi famoso e non sai più se le persone ti stanno accanto per affetto o per interesse — si mise a piangere. ‘L’hai scritta per me?’ In realtà era autobiografica. Se il problema lo avevo io, figuriamoci lui, il più grande al mondo. Volle fare il protagonista del videoclip, per girarlo mi invitò due settimane a Dubai. Giocammo a calcio tennis in quattro, di là Cannavaro e Bruscolotti, di qua io e Diego, eh eh, indovinate chi ha vinto?”

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Con Pino Daniele non andò altrettanto bene, almeno all’inizio: “Rapporto turbolento, ce ne siamo dette di tutti i colori. Eppure eravamo nati a venti metri di distanza nel quartiere Santa Chiara, i nostri genitori giocavano a carte insieme. Avevamo pure la stessa casa discografica, però non eravamo amici, anzi. Finché un giorno, nel 2008, Pino mi telefonò: ‘Prima ca’ ci amma appiccicare (che finiamo per litigare) ci vulimme conoscere?’. E poi mi invitò al suo concerto. Mai preso tanti fischi come quella sera. Però da allora non ci siamo più persi, spesso passava il Natale a casa mia, tra risate e bicchieri di vino”.

Su Mario Merola: “Un personaggio unico, di grande carisma, eravamo come padre e figlio. Un pezzo di pane, l’uomo più buono al mondo, anche se nei film faceva il cattivo, il guappo, il carcerato, il mammasantissima. Girare a Napoli con lui era come passeggiare a New York con Sinatra”.

Claudio Baglioni l’idolo da piccolo: “Ogni notte mi addormentavo con le cuffie e le canzoni di Claudio nell’orecchio, poi arrivava mamma a spegnere lo stereo. Ero in fissa: mi compravo pure le camicie di jeans come la sua. A un concerto mi infilai dietro le quinte. Scambiandomi per un tecnico, mi chiesero di portargli il microfono, a momenti collassavo per l’emozione. Oggi siamo amici, cantiamo o spesso mangiamo insieme, ci divertiamo”.

Il simpatico aneddoto grande amico Eros Ramazzotti: “Cena a casa sua, a Milano, prima della festa di Radio Italia. ‘Ti accompagno io’, dice Eros. Monta in auto. Mi siedo al suo fianco, un altro amico dietro. Arrivati all’arena, ci ferma la sicurezza. ‘Sono l’autista del signor D’Alessio’, si presenta Eros, abbassando il finestrino e indicando me. ‘Controlli pure’. Il tizio mi guarda, annuisce, ma in compenso non riconosce lui. ‘Ok, potete andare'”.

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