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Il dramma del piccolo Gioele, lo sfogo del padre: “Dubbi su metodi ricerche”

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A poche ore dal ritrovamento del piccolo Gioele, il papà Daniele ha scritto un breve post sui social. “Cinque ore di lavoro di un volontario rispetto a 15 giorni di 70 uomini esperti mi fanno sorgere dei dubbi oggettivi sui metodi adottati per le ricerche“. Daniele Mondello, papà di Gioele e marito di Viviana Parisi, lo ha affermato attraverso i suoi profili social. A poche ore dal drammatico ritrovamento del corpo del piccolo, il dj siciliano ha espresso i suoi dubbi in merito alle modalità adottate per le ricerche.
La mia non vuole essere una polemica, ma la semplice considerazione di un marito e padre distrutto per la perdita della propria famiglia. Nonostante il dramma che mi ha travolto – ha continuato – trovo doveroso ringraziare quanti mi hanno aiutato. Dedico un ringraziamento particolare al Signore che ha trovato mio figlio. Se non ci foste stati voi, chissà se e quando lo avremmo ritrovato”. “Viviana e Gioele – ha concluso Daniele Mondello – vi ringraziano ed io vi mando un abbraccio enorme, siete stati grandi!“.

Trovato il corpo del piccolo Gioele: le indagini

I resti del piccolo Gioele sarebbero stati trovati a non molta distanza dal luogo dove un volontario ha rinvenuto il corpo senza vita della madre Viviana Parisi. Per gli uomini che coordinano le ricerche del bambino i resti ossei e la maglietta portano a lui “al 99 per cento”. Sul luogo trovati i resti ossei e tracce di indumenti.

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Presenti anche i familiari del piccolo: il padre Daniele Mondello, la zia Mariella e il nonno paterno Letterio. E’ arrivato anche il medico legale, Elvira Spagnolo, sul luogo del ritrovamento dei resti umani di un bambino che molto probabilmente potrebbe essere Gioele. Decisiva la collaborazione di un volontario, un carabiniere in congedo che da giorni affianca vigili del fuoco, forestali e poliziotti.

LE IPOTESI DEGLI INVESTIGATORI

Secondo gli investigatori “ il corpo del bambino sarebbe stato trascinato qui solo di recente, altrimenti non si spiegherebbe perché il suo corpo sia stato trovato smembrato. In una zona la testa e gli indumenti, in un’altra zona il tronco senza arti”.

Infatti, anche la testa del bimbo è stata trovata, ma a decine di metri dal punto in cui sono stati individuati gli altri resti ossei segnalati in prima battuta stamane nel sedicesimo giorno di ricerche del piccolo Gioele. Scena terribile  tra i cespugli della collina di Caronia.

I RESTI DI GIOELE

I resti presi in esame erano in un fosso nelle campagne di Caronia, nel Messinese, coperti da rovi e arbusti e si trovano a circa 200 metri dall’autostrada. Le squadre che partecipano alle operazioni sono, dunque, sul posto per un sopralluogo, insieme al Procuratore di Patti Angelo Cavallo che coordina le indagini. Per il riconoscimento del bimbo sarà necessario il test del dna.

 

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