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giovedì, Maggio 2, 2024
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Curava la latitanza di Messina Denaro, condannato l’autista del Padrino

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Il gup di Palermo ha condannato, per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati, a 9 anni Giovanni Luppino. L’imprenditore di Campobello di Mazara ha fatto da autista al boss Matteo Messina Denaro. Luppino, secondo l’accusa, ha inoltre chiesto soldi per conto del boss latitante e, insieme ai suoi figli, arrestati lo scorso febbraio. Inoltre ha curato spostamenti, traslochi e diversi aspetti organizzativi della latitanza della Primula Rossa.

A Luppino la Procura aveva inizialmente contestato il reato di favoreggiamento, ma nel corso delle indagini l’accusa era stata modificata in associazione mafiosa. L’imputato venne arrestato insieme a Matteo Messina Denaro il 16 gennaio del 2023 fuori dalla clinica La Maddalena dove il boss da mesi si sottoponeva alla chemioterapia e dove era stato operato.

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Il legame tra Luppino e Messina Denaro

L’imprenditore ha raccontato, a sua difesa, che a fargli conoscere Messina Denaro spacciandolo per un suo cugino, nel 2020, era stato Andrea Bonafede che gli avrebbe chiesto di accompagnarlo a Palermo per delle cure.

Il boss gli sarebbe stato presentato col nome di Francesco Salsi e solo dopo tempo Luppino ne avrebbe conosciuto la vera identità. Da allora “per ragioni umanitarie”, sapendo che il boss era gravemente malato, l’imputato avrebbe continuato ad accompagnare l’ex latitante alle terapie.

 

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