Poteva sembrare un normale in giro familiare tra le strade della città, invece, il giovane criminale di Pianura avrebbero raccolto le estorsioni per conto del clan Esposito-Marsicano. Nell’ultima indagine che ha colpito il gruppo c’è anche un dettaglio decisamente inquietante. Il ras Francesco Marfella avrebbe raccolto i soldi delle tangenti mentre la figlioletta, in attesa di voler tornare a casa, sarebbe rimasta in auto con la compagna.
Questo anomalo quadretto familiare sarebbe stato ricostruito grazie a diverse conversazioni ambientali captate l’otto ottobre del 2022. Durante la raccolta Marfella avrebbe detto alla figlioletta: “Ora andiamo a prendere i soldi… Tu li vuoi i soldini“. Secondo gli inquirenti della Procura di Napoli quella conversazione confermerebbe che il 22enne stava raccogliendo i soldi del pizzo.
“Oh sono venuto a prendere i soldi”
Nella stessa giornata Marfella avrebbe confidato all’affiliato Christian Titas di dover continuare ad incassare i soldi: “Eh ma mò Nirone mi deve dare le 150 euro“, e poi in un noto bar situato Pianura “E mi vado a prendere i 100 euro dal F“. In seguito Marfella avrebbe raccontato alla compagna di aver preso 100 euro per la “settimana”.
Pochi minuti dopo il giovane ras avrebbe detto al gestore di una piazza di spaccio, Vitale Luogo, detto ‘o nirone: “Oh sono venuto a prendere i soldi eh!…ha detto che devi dare altri 150 euro?…mi senti a me“. Secondo le intercettazioni, il capo-piazza sarebbe stato costretto, con pressioni e minacce, a pagare una quota settimanale per svolgere la sua attività di spaccio.
Il blitz contro il clan Esposito-Marsicano
Il 24 novembre del 2024 la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Napoli, su richiesta dei Pubblici Ministeri della Direzione distrettuale antimafia nei confronti di 15 soggetti, di cui 13 destinatari di custodia cautelare in carcere e due degli arresti domiciliari, in quanto ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, tentato omicidio, detenzione e porto di armi da fuoco, estorsione, utilizzo illecito di apparati telefonici in stato di detenzione e spaccio di droga. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Napoli, sono state avviate a seguito del sequestro di persona e dell’omicidio di Andrea Covelli. Il cadavere della vittima è stato rinvenuto il primo luglio del 2022 abbandonato in una selva in contrada Pignatiello.