Prima la corsa in ospedale a Caserta, poi le dimissioni e, successivamente, un nuovo ricovero presso l’ospedale “Monaldi” di Napoli, col calvario che terminerà con la morte di Giulia Rosa Natale, 8 anni.
I genitori della piccola, originaria di San Prisco nel Casertano, si sono rivolti alla Procura per indagare su cos’abbia potuto uccidere la loro figlioletta e se si sarebbe potuta evitare la tragedia.
Giulia Rosa morta a 8 anni al “Monaldi” di Napoli, nelle ore precedenti il primo ricovero all’ospedale di Caserta
Tutto ha avuto inizio nella notte di martedì 6 febbraio. La piccola fu ricoverata presso l’ospedale di Caserta con febbre molto alta, vomito e svenimenti. Fu dimessa dopo poco tempo, con la raccomandazione da parte dei medici di monitorare attraverso l’holter la situazione del cuore e della pressione per le successive 24 ore.
Alle 4 del mattino di mercoledì 7 febbraio, la nuova corsa in ospedale. La piccola piangeva lamentando forti dolori alle gambe, che apparivano fredde. Dopo gli esami di routine alla piccola era stato applicato l’ossigeno e i sanitari avevano ipotizzato un problema di diabete o una meningite. Nel pomeriggio era stato deciso il trasferimento all’ospedale “Monaldi” di Napoli, dove la bimba è deceduta alle 19:50 per “miocardite, insufficienza cardiorespiratoria”.
I genitori hanno chiesto che l’autorità giudiziaria acquisisca tutta la documentazione clinica per accertare se ci sono state inadempienze, mancanze e omissioni da parte del personale sanitario.