giovedì, Luglio 17, 2025
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Il neo-pentito svela i segreti del clan Gionta: “Vi dico chi comanda”

Il clan Gionta continua ad esercitare il suo potere, nonostante gli arresti e le condanne degli storici esponenti di spicco. Ieri i carabinieri di Torre Annunziata hanno arrestato la moglie del boss-fondatore, Gemma Donnarumma, i ras e gli affiliati ai Valentini. Secondo la DDA di Napoli, il clan continua ad occuparsi di estorsioni e droga, inoltre deve fronteggiare i rivali dei Gallo-Cavaliere e del IV Sistema del Parco Penniniello. Negli ultimi anni le tensioni sono emerse con gli omicidi di Francesco Immobile e di Raffaele Malvone. 

I Gionta si riorganizzarono già nell’aprile del 2020 dopo le scarcerazioni di esponenti di vertice e subito si registrò un forte contrasto tra i Valentini e il IV Sistema. Le indagini portarono alle manette-bis per il boss Valentino Gionta, già detenuto, che continuava a gestire l’organizzazione con il genero Carpentieri e la moglie Teresa Gionta. Fondamentale è stata la capacità rigenerativa del clan attraverso le nuove leve.

Il blitz contro il clan Gionta

Ieri le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli guidata da Nicola Gratteri, hanno portato all’arresto dei capi della mala torrese: i fratelli Alfredo, Carmine e Massimo Savino, la moglie del boss ergastolano Gemma Donnarumma e Gaetano Amoruso (foto a sinistra e foto a destra), genero del boss Aldo Gionta. Importanti sono state le dichiarazioni del neo collaboratore di giustizia Salvatore Buonocore, ex narcos dei Gionta che si era appropriato dei soldi di Alfredo e Carmine Savino. A fronte della paura di essere ucciso, ha deciso di collaborare con la giustizia.

Chi è il nuovo pentito del clan Gionta

Sin da giovane Buonocore era addentro alle dinamiche criminali dei Gionta per conto della quale si occupava di diverse attività delittuose. Nel gennaio 2025, il pentito ha iniziato a parlare dell’organizzazione criminale: «Attualmente Amoruso Gaetano omissis è alla direzione del clan Gionta, occupandosi, omissis , della gestione delle estorsioni e della suddivisione dei proventi delle attività illecite per il mantenimento degli affiliati liberi e detenuti. Amoruso Gaetano omissis hanno sotto di loro un gruppetto di ragazzi composto da Amedeo Mas detto o castellone che si occupa delle estorsioni ed a sua volta dirige 2-3 ragazzi di cui non conosco le generalità omissis. Questi ragazzi vanno a riscuotere le estorsioni alla presenza di Mas Amedeo, che rappresenta il clan e che i commercianti conoscono. Mas, come ho già detto, è stato delegato da Amoruso Gaetano …omissis a gestire le estorsioni con la possibilità di avvalersi di alcuni ragazzi- ..omissis . Omissis si rifornisce di sostanza stupefacente anche da Savino Alfredo e Savino Carmine».

«Quando è uscita dal carcere Donnarumma Gemma, sto parlando di poco tempo fa, Mas Amedeo Rosario è venuto a casa di Savino Alfredo, dove ero presente anche io, ed ha detto chiaramente che si stava occupando delle estorsioni per conto della “nonna “, intendendo Donnarumma Gemma. Anche i proventi delle estorsioni che Mas ha iniziato a fare per conto della nonna, sono entrati tutti nella cassa del clan e poi distribuiti tra i vari affiliati. In passato, nel 2015, prima che arrestassero me ed altri, si erano creati un po’ di problemi tra gli elementi più importanti del clan che gestivano autonomamente delle estorsioni e anche di altre attività illecite per far fronte ai bisogni economici dei propri parenti detenuti omissis», ha dichiarato Buonocore.

Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.