La società Escobar Inc., con sede a Porto Rico, non potrà registrare il brand Pablo Escobar presso l’Unione europea. Questo l’ha stabilito lo scorso 17 aprile la Corte di Giustizia dell’Ue, archiviando una controversia iniziata il 30 settembre 2021, quando la società Escobar Inc. chiese all’Ufficio dell’Ue per la proprietà intellettuale (Euipo) di poter registrare il proprio marchio per una vasta gamma di prodotti e servizi. Come riporta Eunews essersi vista chiudere le porte dall’Euipo, la società aveva impugnato il rifiuto presso la Corte di Giustizia.
“Particolarmente noto”
I giudici Ue hanno ricostruito la valutazione iniziale dell’Euipo, che si era basata sulla percezione del pubblico spagnolo, presso il quale il signore della droga e fondatore del cartello di Medellín è “particolarmente noto” a causa delle relazioni tra la Spagna e la Colombia.
Secondo il Tribunale, l’Euipo si è basato sulla percezione degli spagnoli “ragionevoli, dotati di soglie medie di sensibilità e di tolleranza e che condividono i valori indivisibili e universali sui quali si fonda l’Unione”. Valori che includono “la dignità umana, la libertà, l’uguaglianza e la solidarietà, nonché i principi di democrazia e di Stato di diritto e il diritto alla vita e all’integrità fisica”.
“Il nome di Pablo Escobar associato al narcotraffico”
Chiunque faccia propri questi valori – elabora la Corte – “assocerebbe il nome di Pablo Escobar al traffico di droga e al narcoterrorismo, e ai crimini e alle sofferenze che ne derivavano, piuttosto che alle sue eventuali buone azioni a favore dei poveri in Colombia”. Viceversa, la società Escobar sosteneva che l’impegno del narcotrafficante nella comunità locale, per la quale costruì stadi, scuole e ospedali, l’avrebbero reso un benefattore.
Pablo Escobar è conosciuto come l’imperatore della cocaina che negli anni ’80 e fino alla sua morte nel 1993 fu il mandante di numerose stragi e attentati. Dunque la Corte di Giustizia ha confermato il rifiuto dell’Euipo di registrare un marchio che: “Sarebbe percepito come in contrasto con i valori e le norme morali fondamentali prevalenti nella società spagnola”.


