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La disfatta di Avellino, il furto di Pechino e l’anno dei 91 punti senza scudetto: le più grandi delusioni dell’era De Laurentiis

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Si è tanto parlato dell’era di ADL celebrando i trofei vinti e le promozioni ottenute con sudore, ma in pochi vogliono però ricordare le peggiori sconfitte dei suoi venti anni di presidenza.

La maledizione playoff e preliminari

Per molto tempo i tifosi azzurri si sono sentiti come vittime di una maledizione quando si parlava di playoff di promozione e preliminari di coppa. Nel corso degli anni il Napoli ha infatti ricevuto cocenti delusioni in più occasioni. La prima tra tutte la sconfitta nei playoff di Serie C contro gli acerrimi rivali dell’Avellino, complice una squadra appena nata sotto il nome di Napoli Soccer, agli albori dell’era ADL. Per qualche anno i ragazzi di Aurelio sono riusciti ad interrompere la maledizione playoff vincendo poi i due successivi con Perugia e Genoa. 

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A prendere il suo posto arriva quella per i preliminari di coppa, con la sconfitta contro il Benfica in coppa Uefa nella stagione 2008/2009 che sancisce la fine del sogno azzurro trainato da Hamsik e compagni. Passano alcuni anni e il Napoli approda in Champions ma le delusioni non finiscono. Dopo il successo al San Paolo, ora Maradona, nell’andata degli ottavi di finale, il Chelsea rovescia lo svantaggio di due reti e vince la partita col gol di Ivanovic al 105′ mettendo fine al percorso dei partenopei con un sonoro 4-1.

Napoli, quanti incubi europei

Gli incubi europei del Napoli non sono terminati, arriva il girone di ferro con Arsenal, Dortmund e Marsiglia. Girone questo che il Napoli affronterà senza paura ma con l’amaro in bocca per essere uscito da terzo in classifica con ben 12 punti, gli stessi dei tedeschi e degli inglesi, per via di una peggiore differenza reti. Menzione d’onore anche per un altro preliminare, questa volta di Champions League, dove il Napoli affronta un giovane e affamato Athletic Bilbao che dopo il pareggio per 1-1 in Italia, rifila nelle proprie mura un micidiale 3-1 che spegne le speranze dei ragazzi guidati da Rafa Benitez. Impossibile non citare poi la storica semifinale di Europa League persa contro il Dnipro, complici evidenti sviste arbitrali che porteranno poi gli ucraini a giocarsi la finale contro il Siviglia delle meraviglie di Carlos Bacca. 

Pechino e lo scudetto perso in albergo

Tornando in Italia, i momenti difficili per il Napoli non finiscono qui. Vale la pena riaprire la ferita di Pechino, dove si tenne la finale di Supercoppa tra Napoli e Juventus nella stagione 2012/13. Dopo un pirotecnico 2-2 nei tempi regolamentali, gli azzurri si devono piegare allo strapotere della vecchia signora, aiutata da una pessima gestione della gara di Mazzoleni che sarà ampiamente criticato per le espulsioni di Pandev, Zuniga e Mazzarri che si dirà sconcertato dopo il 4-2 finale. 

La sconfitta però più amara subita dai tifosi napoletani è certamente lo storico e stoico 3-0 della Fiorentina al Franchi. Dopo quella orrenda gara, condita da un’espulsione di Koulibaly, autore del successo sulla Juventus che aveva riaperto i giochi, il Napoli dice addio allo scudetto.  Maurizio Sarri, allora sulla panchina del Napoli, dichiarerà apertamente che “il Napoli aveva già perso lo scudetto in albergo la sera prima”, gettando nello sconforto la tifoseria azzurra.

Non può piovere per sempre, o quasi

Nonostante tutte queste brutte delusioni, la squadra di Aurelio De Laurentiis trova la forza di rialzarsi e mette in piedi una serie di prestazioni e campagne acquisti che lo porteranno a vincere il suo terzo scudetto nella stagione 2022/23 con Luciano Spalletti. L’entusiasmo, la troppa sicurezza e la tracotanza della dirigenza porteranno poi però il Napoli allo sbando la stagione successiva. Dopo un avvio non troppo esaltante, causa il cambio in panchina con l’arrivo del violinista Rudi Garcia e l’addio di Giuntoli, il Napoli crolla e in meno di 9 mesi cambia 3 allenatori esonerando troppo presto il francese e richiamando Walter Mazzarri che peggiorerà la situazione costringendo poi ADL a puntare su Francesco Calzona. La conclusione è una delle più brutte e fallimentari di tutta l’era De Laurentiis, ottavo posto in classifica e fuori da ogni competizione europea. 

A volte parlare solo del meglio non vale, serve anche il peggio, ma dopo tutto sappiamo che ADL troverà sempre il modo per far tornare il Napoli dove merita di stare. 

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