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martedì, Aprile 23, 2024
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Socio degli Amato-Pagano ‘corteggiato’ dal boss Abete: Raffaele Imperiale ha deciso la faida di Scampia

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Sono ritenuti legati a Raffaele Imperiale ‘Lell e Ponte Persica’, il broker del traffico di droga scappato negli Emirati Arabi Uniti i 22 arrestati nel corso di due maxi operazioni antidroga.  Nel corso della prima i militari del nucleo investigativo del comando provinciale hanno dato esecuzione ad una misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Dda, nei confronti di 15 indagati cui viene contestata l’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, porto e detenzione illegale di armi e utilizzo di documenti di identità contraffatti. Nella seconda i carabinieri della compagnia Stella hanno dato esecuzione a 7 ordinanze per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e di detenzione di armi clandestine. Tutti legati in qualche modo all’eminenza grigia del narcotraffico, a colui che, muovendo i fili, ha deciso la faida di Secondigliano e Scampia. Ma chi è Raffaele Imperiale? Il suo profilo è emerso in diverse circostanze e in diverse dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. Un episodio in particolare vede protagonisti lo stesso imperiale e Arcangelo Abete, boss di Scampia. Abete, infatti,  aveva capito che l’unico modo per vincere contro gli Amato-Pagano e cacciarli da Secondigliano e Scampia era quello di ottenere l’appoggio di Imperiale, l’intermediario della droga che dalla penisola arabica inondava di coca le casse dei melitesi.

Il retroscena di quella stagione di sangue fu riportato ai magistrati da Antonio Leonardi:«Abete conosceva assai bene questa persona, e verso luglio
del 2011, quando ormai c’era già stata la scissione con gli Amato Pagano, l’Arcangelo
voleva assolutamente contattare questo “Lello di Ponte Persica” che riteneva un
personaggio fondamentale. Era proprio questo “Lello di Ponte Persica” il principale
fornitore della droga degli Amato-Pagano e quindi lui rappresentava da tempo la loro
carta vincente. Era proprio questo “Lello di Ponte Persica” a garantire importazioni di
cocaina per diverse tonnellate per volta. L’obiettivo di Abete Arcangelo era quindi
quello di privare gli Amato-Pagano di questo loro fornitore che avrebbe dovuto
lavorare invece solo per noi, ovvero per le cinque famiglie che si erano riunite per
estromettere da Secondigliano gli Amato-Pagano».

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