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Inagibile dopo le scosse di terremoto, chiude il carcere di Pozzuoli

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Il carcere femminile di Pozzuoli chiude definitivamente i battenti per i danni causati dallo sciame sismico in atto ai Campi Flegrei. La conferma, dopo quanto già disposto dalla Prefettura di Napoli dopo il vaglio del Provveditorato alle Carceri, è arrivata nella giornata di oggi. Dopo il trasferimento per motivi di sicurezza delle 138 detenute nelle ore successive alla scossa del 20 maggio che ha fatto tremare (e spaventare) gli abitanti puteolani, di Bacoli e della zona soprattutto occidentale di Napoli, la struttura di via Pergolesi almeno per il momento non sarà più utilizzata come Casa Circondariale perchè inagibile.

[nextpage title=”Il trasferimento delle detenute”]Le detenute si trovano oggi in diverse strutture penitenziarie italiane e nello specifico: a 8 detenute in semilibertà è stato concesso il ritorno a casa. Trenta al Pasquale Mandato di Secondigliano. Tre detenute malate di mente Santa Maria Capua Vetere, 43 carcere di Lauro, carcere dove è concesso alle persone ristrette di stare con i loro figli. E ancora: 10 a Salerno, 9 a Benevento 2 a Bellizzi Irpino. C’è anche chi è andato fuori regione. È il caso di 15 detenute a Bollate, 10 a Venezia e 5 a Perugia.

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In proposito è perplesso Samuele Ciambriello, garante regionale dei detenuti. «Questa diaspora fuori regione delle detenute, ma anche della polizia penitenziaria e del personale non mi convince, pur comprendendo l’emergenza. A Pozzuoli le detenute frequentavano programmi comportamentali all’avanguardia. Io ho scritto una lettera al capo del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ndr.) per sottolineare come l’emergenza non deve essere sine die e che a problemi si sommano altri problemi».

[nextpage title=”Stop alle attività delle Lazzarelle”]L’evacuazione del carcere femminile porta con sè anche un’altra negativa conseguenza: lo stop alla produzione di caffè e ai prodotti di cioccolateria della Cooperativa Le Lazzarelle, nata nel 2010, con protagoniste proprio le detenute della Casa Circondariale, parte delle quali impegnate al lavoro nella bistrot con sede alla Galeria Principe di Napoli come misura alternativa alla mera detenzione (e con risultati soddisfacenti in termini di reinserimento nella società delle donne chiamate a pagare un debito con la giustizia).

[nextpage title=”Il messaggio dalla Cooperativa”]In un messaggio diffuso quest’oggi Imma Carpiniello, presidente della Cooperativa e chi anima il progetto, confermano la cattiva notizia: “Siamo costrette a sospendere la produzione di caffè e dei nostri prodotti di cioccolateria perché non vi è agibilità” nel carcere femminile è la nota diffusa.

“Le donne che lavorano con noi, come tutte le altre detenute – l’aggiunta – sono state trasferite in altri istituti della Campania. Stanno bene, sebbene la paura e lo spavento siano stati grandi. Dobbiamo davvero ringraziare, senza retorica, il personale dell’amministrazione penitenziaria che ha gestito con professionalità una situazione di grave emergenza. Siamo inoltre vicine alla città di Pozzuoli e alle famiglie i che sono state costrette a lasciare le loro abitazioni”.

Il dolore è palpabile nonostante le dimostrazioni di affetto verso la Cooperativa Le Lazzarelle. “Sappiamo, di certo, che siamo costrette a sospendere la produzione e ci scusiamo con i nostri clienti. Vi informeremo singolarmente per gli ordini pregressi che siamo in grado di soddisfare e per quelli che invece non siamo in grado di accontentare”. 

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Antonio Sabbatino
Antonio Sabbatinohttp://InterNapoli.it
Iscritto all'Albo dei pubblicisti dall'ottobre 2012, ho sviluppato nel corso degli anni diverse competenze frutto dell’esperienza sul campo in ambito politico, sociale, della cronaca, sia bianca che nera. Sono stato conduttore radiofonico di programmi musicali presso Radioattiva, radio web napoletana e redattore e collaboratore di diverse testate online. Attualmente sono inviato per InterNapoli.it che rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama giornalistico napoletano, campano, la neonata testata Tell che approfondisce i grandi temi politico-sociali a più livelli e Comunicare il Sociale rivista specializzata di Terzo Settore. Vincitore di diversi premi giornalistici locali e nazionali, sono mosso sempre dalla curiosità: il vero sale di questo mestiere.