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“La casa non era attrezzata per la convalescenza”, si infittisce il giallo sulla morte di Maradona

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Continua a campeggiare l’oscurità dietro la morte di Diego Armando Maradona. Il pm del Tribunale di San Isidro, Patricio Ferrari, sta infatti indagando sulla cosiddetta “casa degli orrori”, ovvero l’appartamento in cui il “Pibe de Oro” fu trasferito dopo l’operazione alla testa e presso cui avrebbe dovuto ricevere assistenza domiciliare.

Avrebbe, appunto. Perché sarebbe emerso, tramite i sanitari della clinica Olivos, che Maradona sarebbe dovuto essere trasferito presso una struttura sanitaria attrezzata per la convalescenza. Mentre si preferì, a quanto pare, trasferirlo presso un appartamento privato. E, ancora una volta, ci sarebbe lo zampino del medico Leopoldo Luque.

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“Doveva proseguire la convalescenza a casa e non in clinica”, nuove ombre sulla morte di Maradona

Per la precisione, fu presa in affitto la casa nel Barrio San Andres a Tigre, nella cintura urbana della capitale Buenos Aires. Il contratto di locazione fu firmato da Jana Maradona, la figlia che il Pibe ebbe da una relazione fuori dal matrimonio con Claudia Villafane e che successivamente riconobbe: Jana che, in occasione dell’ultima udienza del processo, ha raccontato la sua verità puntando, appunto, il dito contro Luque.

Sostiene, infatti, che il dottor Luque escluse il ricovero in clinica optando per le cure domiciliari. Ma, dopo il trasferimento in quell’appartamento, Jana notò che non vi erano attrezzature mediche, se non una bombola di ossigeno, e che al contrario di quanto era stato assicurato non vi era un’ambulanza h24.

E non solo. Lo psicologo Carlos Diaz, uno degli otto indagati per omicidio con dolo eventuale, dopo le prime due visite al padre disse a Jana di non andarlo a trovare se non dietro esplicita richiesta. “Avevo visto papà con la pancia gonfia e sofferente e dissi a Gianinna che dovevamo andare a fargli visita”. E questa visita era stata organizzata il 25 novembre 2020, proprio il giorno in cui Diego morì. Jana ha dichiarato in tribunale che seppe della scomparsa del padre dalla radio.

La cosiddetta “casa degli orrori”, dunque, non sarebbe stata attrezzata per le cure domiciliari a Maradona. E l’équipe medica, non assistendolo a dovere, lo avrebbero spinto giorno dopo giorno verso la morte. E’ questa la pista che stanno portando avanti a San Isidro.

Nell’ultima udienza del processo è stato, inoltre, arrestata una ex guardia del corpo di Maradona per falsa testimonianza. Sosteneva, infatti, di non aver mai avuto nulla a che fare con il dottor Luque, salvo poi essere smentito dalle chat.

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Nicola Avolio
Nicola Avolio
Giornalista pubblicista, mi sono avvicinato per la prima volta alla professione iniziando a collaborare con la testata "La Bussola TV", dal 2019 al 2021. Iscritto all'albo dei pubblicisti da giugno 2022, ho in seguito iniziato la mia collaborazione presso la testata "InterNapoli.it", e per la quale scrivo tuttora. Scrivo anche per il quotidiano locale "AbbiAbbè" e mi occupo prevalentemente di cronaca, cronaca locale e sport.