La Chiesa di Napoli apre le proprie porte a 8 giovani studenti palestinesi, offrendo loro accoglienza, sostegno e una possibilità concreta di futuro. L’iniziativa, voluta dal Cardinale Mimmo Battaglia, nasce dal desiderio di rendere la comunità diocesana segno vivo di fraternità e di speranza in un tempo ferito dalla guerra e dal dolore.
Il primo dei giovani, Fadi 28enne di Gaza City, è già arrivato a Napoli e sarà ospitato nella casa canonica della Chiesa Cattedrale, accolto dai giovani del MUDD – Museo Diocesano Diffuso. Entro la fine di ottobre giungeranno anche gli altri sette studenti, che saranno accolti in diverse strutture e comunità dell’Arcidiocesi di Napoli per mezzo della Caritas di Napoli e della Fondazione Napoli C’entro.
«Accogliere questi ragazzi – ha dichiarato il Cardinale Battaglia – significa accogliere la vita che chiede di poter ricominciare. È un gesto che dice chi vogliamo essere: una Chiesa che non alza muri ma apre porte, che non resta spettatrice del dolore ma si fa compagna di viaggio di chi cerca un domani possibile».
L’esperienza di accoglienza si inserisce nel quadro del progetto nazionale IUPALS – Italian Universities for Palestinian Students, promosso dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Consolato Generale d’Italia a Gerusalemme.
A Napoli, l’iniziativa è stata resa possibile grazie all’adesione dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, dell’Università degli Studi di Napoli Orientale e dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope che hanno messo a disposizione alcune borse di studio per studenti provenienti dalla Palestina, trovando nella Chiesa di Napoli un partner d’eccezione per l’accoglienza e l’accompagnamento umano. Fadi è il primo di 8 giovani che raggiungono Napoli per un futuro di speranza. Il giovane, dopo essere stato a Palermo per alcuni mesi, proseguirà i suoi studi in città grazie alla borsa di studio vinta con il progetto IUPALS. Gli altri studenti sono attesi a Napoli entro la fine di ottobre.
Questo progetto di ospitalità fa parte di un cammino di relazione profonda tra la diocesi partenopea e la comunità cristiana di Gaza guidata da padre Gabriel Romanelli, parroco della Sacra Famiglia di Gaza. Nelle ultime settimane, grazie alla generosità di fedeli, parrocchie e realtà cittadine, la Chiesa di Napoli ha raccolto 63.500 euro consegnando un sostegno alle famiglie più colpite della Striscia nella consapevolezza che questa rappresenti una goccia di umanità in un mare di crudeltà. Durante le celebrazioni per il Santo Patrono Gennaro padre Gabriel aveva inviato un videomessaggio ai fedeli napoletani, accolto in un clima di intensa preghiera e vicinanza. In quell’occasione, il Cardinale Battaglia aveva pronunciato parole che sono rimaste nel cuore di molti: «Il sangue è sacro: ogni goccia innocente è un sacramento rovesciato… È il sangue di ogni bambino di Gaza che metterei accanto all’ampolla del santo. Perché non esistono “altre” lacrime: tutta la terra è un unico altare».
In comunione con Papa Leone XIV, che sabato 11 ottobre 2025 alle ore 18.00 in Piazza San Pietro guiderà un Rosario per la pace, il Cardinale Battaglia ha invitato tutte le parrocchie e comunità religiose della diocesi a vivere giovedì 23 ottobre una giornata di digiuno e adorazione eucaristica per la pace, come segno di preghiera e di prossimità a chi soffre a causa della guerra.
Con questa accoglienza, la Chiesa di Napoli, per mezzo della Caritas e della Fondazione Napoli C’entro, rinnova il proprio impegno a farsi casa e comunità per chi cerca vita, studio e pace: un segno concreto di fraternità che nasce dal Vangelo e che guarda al futuro con fiducia.