Abbattimento, rigenerazione urbana ad indirizzo sociale o l’opportunità di una gestione esterna con interesse pubblico. Sono tante le ipotesi sul futuro de La Sonrisa, ovvero il Castello delle Cerimonie, la struttura dei Polese passata ora nelle mani del Comune di Sant’Antonio Abate dopo la confisca. Il sindaco Ilaria Abagnale sta valutando diverde ipotesi sul Castello: potrebbe essere demolito o trasformato in una struttura utile alla collettività (come un asilo o un centro sociale). L’alternativa è mantenere la sua natura ricettiva ma senza i Polese: ipotesi che non sembra andare giù nemmeno ai lavoratori che intendono proseguire il loro impegno nel ricordo di don Antonio.
Quale sarà il futuro de ‘La Sonrisa’
“Adesso con gli uffici comunali sono stati stilati tutti gli atti d’indirizzo per avviare l’acquisizione del bene, in vista del successivo cronoprogramma per liberare immobili e terreni. Nei prossimi giorni è stata programmata una riunione gestionale che delineerà in maniera oculata il cronoprogramma dell’attività, che saranno valutate di concerto con gli uffici comunali”, ha detto il primo cittadino.
Il primo cittadino di Sant’Antonio Abate ha anche comunicato che l’ente ha approvato le delibere di indirizzo per l’acquisizione de La Sonrisa. “Nei prossimi giorni è stata programmata una riunione gestionale. Essa delineerà in maniera oculata il cronoprogramma delle attività, che saranno valutate di concerto con gli uffici comunali. Il cronoprogramma sarà successivamente sottoposto al vaglio delle Prefettura e della Procura Generale di Napoli.
Il Comune di Sant’Antonio Abate si sta avvalendo delle consulenze di due esperti legali esterni all’Ente. “Ad oggi le motivazioni della sentenza emessa dalla Corte di Cassazione lo scorso 15 febbraio con la quale si conferma quella emessa dalla Corte d’Appello nel 2022 non risultano ancora pubblicate”.
“Ad ora gli occupanti versano un canone di occupazione al Comune”
La sindaca Ilaria Abagnale ha sottolineato: “Un ritardo che ha rallentato le fasi successive relative all’acquisizione. Di concerto con i consulenti nominati, il Comune ha deciso di avviare ugualmente l’iter, tenuto conto che si tratta di una sentenza comunque divenuta irrevocabile. Nell’attesa, la macchina amministrativa non è stata inerme. Ha avviato tutte le pratiche necessarie ed ha anche richiesto una valutazione del bene all’Agenzia del Territorio di Napoli. Sarà effettuato un sopralluogo solo a partire da dicembre 2024. Nel frattempo, i precedenti titolari del bene, attuali occupanti sine titulo, stanno versando regolarmente un canone di circa 29mila euro mensili per l’occupazione”.
“Ogni azione sarà intrapresa in sinergia con la Prefettura e la Procura Generale, con la massima trasparenza e nel rispetto della legalità. Infine, il futuro della struttura sarà condiviso, deciso e comunicato solo nei prossimi mesi”, conclude la sindaca Abagnale.