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lunedì, Giugno 24, 2024
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La ‘veggente’ Gisella è sparita, il fedele-pentito: “Ho dato 123mila euro”

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Luigi Avella ha dato 123 mila euro a Gisella Cardia, cioè alla presunta veggente custode della Madonna che ‘lacrima’ a Trevignano Romano. Statua che, secondo un esposto, piange con lacrime di maiale. Intanto Gisella è sparita proprio quando è venuto alla luce il suo passato da imprenditrice con il suo vero nome Maria Giuseppa Scarpulla. 

I PENTITI DELLA ‘SANTONA’

Il 70enne Avella, ex funzionario del ministero dell’Economia laureato in giurisprudenza e teologia, è uno dei tanti pentiti che ha dato soldi alla donna. Secondo l’anziano c’è qualcosa di diabolico: “Nel suo ostinarsi a raccontare di essere in grado di far lacrimare sangue alla statua della Madonna e nel sostenere di essere in grado di moltiplicare pizze e gnocchi”.

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L’ex funzionario ha spiegato come ha dato i 123 mila euro alla donna di cui 30 mila al marito di Gisella. “Devo dire la verità: nessuno dei due mi ha mai chiesto soldi. Ma sapevo che ne avevano bisogno”.

“Dovevano comprare materiale per le attività che fanno da contorno alla gestione del miracolo delle lacrime, come 30 panche, la recinzione del terreno, un’auto, un garage. Ho pagato tutte queste cose: lo posso provare perché ho fatto bonifici bancari”, transazioni risalenti tra febbraio e giugno 2020.

“MI FIDAVO DI LORO”

L’ex funzionario racconta quando ha conosciuto Gisella Cardia e il marito: “Nel 2018 e mi fidavo completamente di loro. Si era creato un rapporto di profonda amicizia: viaggiavamo e mangiavamo spesso insieme. Pensi che quando hanno festeggiato i 10 anni di matrimonio, Gisella mi ha chiesto di accompagnarla all’altare, nella cerimonia religiosa. Non ho figli e quel gesto mi è sembrato molto importante, mi sono sentito un po’ come suo padre. Insomma, mi fidavo e così poi ho dato i soldi. Ma non vorrei passare per un allocco: il miracolo delle lacrime era accreditato dall’ex vescovo e io, vedendo il buon rapporto che aveva con Gisella, mi sono fidato di lei“.

Però ad un certo punto anche lui ha cominciato a dubitare: “Quando mi hanno nominato direttore dei lavori per la recinzione del terreno delle apparizioni in via di Campo delle Rose. Essendo laureato in legge ho subito capito che l’autorizzazione non era in regola e si stava per commettere un abuso. Così mi sono allontanato. Poi, ho iniziato ad avere perplessità sul miracolo e ho scritto il libro Le false apparizioni di Trevignano”.

“NON VOGLIO DENUNCIARE ANCORA””

Avella non ha intenzione di denunciare fino a quando le autorità religiose non avranno certificato il falso. Inoltre ha confidato di aver assistito un paio di volte alla lacrimazione di sangue “ma oggi non sono più sicuro. Credo che fosse suggestione”.  Oggi il 70enne spera di riavere indietro i 123 mila euro precisando, però: “Nessuno mi ha forzato a donarli”.

LA ‘VEGGENTE SCOMPARSA’

Intanto sul sito dedicato alle presunte apparizioni della Madonna di Trevignano ieri si leggeva che: “Gli incontri sono momentaneamente sospesi con data da destinarsi”. L’avviso confermerebbe la circostanza che la presunta santona abbia lasciato il Lazio per andare all’estero  La vicenda che vede protagonista Cardia è da qualche giorno all’attenzione della procura di Civitavecchia. Sul caso la diocesi di Civita Castellana ha istituito una commissione per: “un’indagine sulla fenomenologia dei fatti”.

 

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