Si è tenuta stamattina la cerimonia di insediamento di Nicola Gratteri nella sala Arengario del Palazzo di Giustizia a Napoli. Al suo arrivo Gratteri è stato accolto dalla presidente del Tribunale di Napoli, Elisabetta Garzo. Ha poi salutato il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo. Alle 15 è invece in programma la prima riunione operativa del magistrato.
«Andrò con umiltà. Parlerò con tutti e ascolterò tutti. Poi il mio compito sarà quello di fare la sintesi ed essere decisionista, come sempre», ha detto Gratteri salutando anche i colleghi di Catanzaro dove è stato la guida per circa sette anni.
«Prima di entrare in questa in questa aula bellissima ero tranquillo, ora lo sono meno – ha detto poi Gratteri – Sento il peso di tutti questi elogi. Vi ringrazio tutti e spero di concordare prestissimo gli incontri con il presidente e con quelli di sezioni, con il presidente della Corte d’Appello e con l’avvocatura per cercare di creare una sinergia ed eliminare farraginosità, se ci sono. Per andare più spediti a dare risposte di giustizia a migliaia di persone che sperano in noi come ultima spiaggia»
“Spero prestissimo, appena possibile, di concordare gli incontri con il presidente del Tribunale e i presidenti di sezione, con il presidente della Corte d’appello, il procuratore generale e l’avvocatura, per cercare di costruire assieme sinergie, per togliere animosità, se ci sono, e per andare più spediti a dare risposte di giustizia a migliaia di persone che sperano in noi come ultima spiaggia” ha detto Gratteri che al suo arrivo è stato accolto dalla presidente del Tribunale di Napoli, Elisabetta Garzo. Presente anche il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, che fino alla sua nomina a capo della Dna ha retto proprio le funzioni di procuratore a Napoli.
Gratteri: “Nostra legislazione non è più la migliore al mondo”
La legislazione antimafia italiana “non è più la migliore legislazione al mondo, perché cominciano ad esserci delle farraginosità che non hanno senso di esistere” ha detto Gratteri parlando al termine dell’udienza di immissione in possesso ed esercizio delle sue funzioni nel Palazzo di Giustizia partenopeo. “Si incomincia a mettere in discussione il 416 bis, le misure di prevenzione, quindi incomincerei a stare attenti a usare ancora questa espressione”, ha aggiunto Gratteri.
Alla cerimonia di insediamento erano presenti una ventina di magistrati di Catanzaro, procura che Gratteri ha guidato per sette anni portando a termine, tra le tante inchieste, anche quella denominata Rinascita Scott, numericamente (nel senso di misure cautelari e indagati) la più rilevante mai fatta in Italia da una direzione distrettuale antimafia: 450 arresti che hanno sgominato la struttura e gli interessi delle cosche calabresi radicate a Vibo Valentia.
In una lettera di commiato hanno tributato a Gratteri «la capacità di renderli parte di un progetto che ha messo al centro delle nostre attività quotidiane non soltanto la tutela dei diritti che caratterizza ogni ufficio giudiziario, ma anche la necessità di riportare nel distretto un clima di fiducia da parte dei cittadini».
Gratteri in Procura a Napoli, Melillo: “Magistrato di grandissimo valore”
“Siamo in presenza di un magistrato di grandissimo valore”. Così Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia, intervenendo all’udienza di immissione in possesso ed esercizio delle funzioni di procuratore di Napoli di Nicola Gratteri.Sul loro rapporto, Melillo ha detto che “tra noi c’è sempre stata stima e rispetto, e per questo abbiamo potuto anche sorridere e scherzare delle piccole e vane insinuazioni su presunte contrapposizioni tra di noi. Gratteri ha lavorato per oltre 35 anni in una terra tanto affascinante quanto difficile, pericolosa e complessa, conosce la complessità. La Procura di Napoli è la più grande Procura d’Italia ma è anche l’ufficio in cui qualunque magistrato vorrebbe lavorare, sapendo di entrare a far parte di una comunità professionale retta sulla condivisione di valori profondi”.