Nell’Alleanza di Secondigliano, le donne avevano «un ruolo fondamentale, non vicario ma di assoluta rilevanza». Le donne del clan «avevano un ruolo rilevante sia per i collegamenti con il sistema penitenziario, ma anche come capacità di assumere decisioni e di pretenderne il rispetto». Il procuratore ha fatto particolare riferimento alle tre sorelle Anna, Maria e Rita Aieta, mogli di Francesco Mallardo, Edoardo Contini e Patrizio Bosti, e al ruolo di Maria Licciardi, sorella di Vincenzo Licciardi, destinataria dell’ordinanza, che si è resa irreperibile ed è ricercata.
MARIA LICCIARDI. Maria Licciardi, riconosciuta tra i capi dell’Alleanza di Secondigliano e tra i destinatari dell’ordinanza eseguita questa mattina dai Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Napoli, si è resa irreperibile «e ne sarà presto dichiarata la latitanza se non sarà arrestata nelle prossime ore». Lo ha fatto sapere il procuratore di Napoli Giovanni Melillo, illustrando in conferenza stampa i particolari dell’operazione che ha portato all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di 126 esponenti dei clan Contini, Licciardi e Mallardo, federati nella cosiddetta Alleanza di Secondigliano. Nonostante il ruolo fondamentale delle donne nel coordinamento del cartello criminale, è stato evidenziato che Maria Licciardi era l’unica «con funzioni direttive». Licciardi è attivamente ricercata dai Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Napoli.