PUBBLICITÀ
HomeCronacaL'esercito del clan Mallardo, la lista di Mimì 'o pesante: "Stipendio di...

L’esercito del clan Mallardo, la lista di Mimì ‘o pesante: “Stipendio di mille euro al mese a 100 affiliati”

PUBBLICITÀ

Oltre a impartire direttive sugli appalti, il boss e reggente del clan Mallardo Domenico Pirozzi decideva anche quali erano le somme da destinare a ciascun affiliato: 1000 euro a testa per circa 100 affiliati. Quindi 100mila euro al mese era la somma che la camorra di Giugliano spendeva per sostenere i detenuti, le loro famiglie ma anche coloro che erano “a disposizione della cosca”. Soldi quasi tutti provento di estorsione.

In uno degli incontri clandestini registrati dagli inquirenti alcuni affiliati venivano sorpresi mentre era in corso la spartizione di somme di denaro, anche per la successiva consegna delle mesate agli affiliati, secondo le indicazioni impartite da Pirozzi.

PUBBLICITÀ

In uno degli incontri Andrea Abbate raccontò che Pirozzi gli aveva consegnato un biglietto con i nominativi dei 100 affiliati a cui spettava la mesata. Dal contenuto della conversazione emergeva che gli affiliati a cui consegnare lo stipendio erano così tanti che alcuni di questi non erano neanche conosciuti all’ABBATE: ” … e chi li conosce tutti sti nomi … ora prese un biglietto me lo trovai qua sopra… a cento persone”. Nel prosieguo della conversazione Abbate precisava che lo stipendio era di mille euro per ciascun affiliato e che pertanto erano necessari centomila euro al mese: “Non ce la fa, vuole sfamare a tutti quanti, gli da il mille euro. Ci vogliono centro mila euro al mese … “.

Il comportamento di Mimì ‘o pesante era apprezzato dagli affiliati, secondo cui Pirozzi a differenza di altri reggenti che si erano arricchiti con i soldi del clan, “lui pensava a fare bene a tutti”

Ad un certo punto Andrea Abbate si preoccupa per il figlio, secondo lui troppo preso dalle cose del clan, a tal punto da non rincasare neanche per la cena. “Abbate Andrea preoccupato del fatto che il figlio Francesco non si limitava a fare da portavoce o a svolgere incarichi di poco conto, essendo evidentemente a conoscenza del ruolo ben più importante che questi aveva in seno al clan Maliardo”, scrivono gli inquirenti.

Andrea Abbate si era rivolto a Domenico Pirozzi per dissuaderlo dall’impiegare il figlio nelle attività del clan, senza però ottenere alcun risultato. Infatti sottolineava che da indagini svolte in passato era già emerso che il figlio Francesco riceveva dal clan lo stipendio spettante agli affiliati ” .. . quello già è stato mazzicato nelle carte che prendeva il mensile … “. Inoltre riteneva che sarebbe stato sufficiente che il figlio si occupasse di compiti meno rischiosi, limitandosi a fare un servizio pulito: ” … non viene a mangiare. Non ci cuciniamo più. E’ perché io la sera a mezzanotte me ne vado a dormire … e lui si ritira all’una … ha lasciato la fidanzata. La mattina esco alle otto e mezza le nove e lui va alle undici e mezza Ho corso sempre per primo quando gli è successo qualcosa. Sempre. Però … fai il servizio pulito. Tu lo inguai a questo ragazzo. Però tu devi essere intelligente, bello mio …“.

Intanto oggi ci sono i primi 2 interrogatori, dei reggenti Pirozzi Domenico alias o’pesante, difeso dagli avvocati Luigi Poziello e Catia De Luca, e Dell’Aquila Giuseppe alias o’ciuccio, difeso dall’avvocato Giuseppe Pellegrino. A partire da domani invece il giudice Colucci celebrerà gli interrogatori degli altri detenuti in carcere, iniziando dal penitenziario di Poggioreale mercoledì, quelli a Secondigliano giovedì ed infine quelli rinchiusi a Santa Maria Capua Vetere si terranno venerdì.

PUBBLICITÀ
Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiano Il Roma