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mercoledì, Maggio 8, 2024
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Presunta relazione tra la dirigente scolastica e l’alunno, spunta un altro video con il Vicepreside: ““Cafone, maleducato”

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Spunta un altro video sulla vicenda che vede coinvolta la presidente del liceo Montale di Roma Sabrina Quaresima. Nel video pubblicato da La Repubblica si vede la dirigente scolastica litigare con il vicepreside, poi sollevato dall’incarico. Alla base della lite il parcheggio del motorino. “Cafone, maleducato, oggi la caccio. E poi le urla. Nel video di cui Repubblica è entrata in possesso la dirigente del liceo Montale Sabrina Quaresima discute animatamente con Luigi Botticelli, il vicepreside che qualche giorno prima aveva ricevuto lo studente 18enne con cui la preside avrebbe avuto una love story”, scrive La Repubblica.

“Il pretesto per la discussione è stato il parcheggio per la moto del collaboratore, al lato di un passaggio pedonale. Una discussione che agli studenti è sembrata “folle non tanto nel contenuto, quanto nei modi, inadeguati per una dirigente”. Per questo hanno ripreso la scena. Il vicepreside è stato poi effettivamente sollevato dall’incarico. Ma gli studenti si sono schierati: il giorno dopo, al posto della moto del docente, è comparsa una segnaletica orizzontale di colore blu. “Parcheggio riservato alla preside”. L’ennesima provocazione dopo le scritte sui muri rosso scuro della scuola che la accusano di aver avuto una relazione con uno studente del Montale: “La laurea in pedagogia l’hai presa troppo seriamente”, è una di queste”

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Una scritta davanti al liceo Eugenio Montale di Roma: «La laurea in pedagogia l’hai presa troppo seriamente». E poi le accuse, che arrivano da un ragazzo di 19 anni. La dirigente scolastica Sabrina Quaresima avrebbe fatto sesso con lui: «Mi provocava di continuo, non sapevo come uscirne». Ma lei nega tutto: «Nessuna storia con quel ragazzo, sono cattiverie inventate per colpirmi. Sono felicemente sposata con un uomo meraviglioso». E aggiunge che a scuola si sta costituendo un comitato di sostegno. Quaresima non rischia indagini penali perché il ragazzo che la accusa è maggiorenne, ma potrebbe ricevere una sanzione disciplinare. E soprattutto perdere il posto, visto che si trova nell’anno di prova.

La versione del ragazzo…

La storia l’ha raccontata ieri Repubblica Roma e parte da una segnalazione arrivata all’Ufficio scolastico regionale. Prima erano arrivate le scritte sui muri che accusavano senza nomi e l’indagine di alcuni docenti, che hanno cominciato a chiedere in giro riguardo le voci che coinvolgevano la preside e l’alunno. Il quale oggi sempre a Repubblica dice che i primi contatti tra i due sono cominciati a metà dicembre, durante l’occupazione degli studenti. Il ragazzo e la dirigente si scambiano i numeri e cominciano a scriversi su Whatsapp. Con i primi segnali di una relazione impropria, secondo l’accusa: «Mi chiedeva consigli su cosa indossare oppure cosa stessi guardando in tv», ha raccontato il ragazzo agli amici. Fino a un messaggio che costituirebbe la pistola fumante: «Se ti do un indirizzo mi raggiungi là?», è la richiesta di lei, firmata Ds ovvero Dirigente Scolastica, come amava farsi chiamare.

Lui all’inizio non sembra aver dubbi, racconta Valentina Lupia, e fa sapere di essere salito in auto e di essere andato a 130 chilometri all’ora per arrivare al luogo dell’appuntamento. Lì, in macchina, i due avrebbero avuto un rapporto sessuale completo e «durante l’atto è arrivata anche una chiamata del marito» secondo il giovane. Che poi, dopo qualche tempo, vuole chiudere la relazione ma «a un certo punto io non riuscivo a tagliare», sostiene. Mentre altri studenti accusano la preside di aver accolto in casa altri ragazzi. Particolari su cui gli ispettori del ministero dovranno fare verifiche. A partire dalle presunte prove in possesso del ragazzo: «Lei ha preteso che io cancellassi i messaggi davanti a lei, ma qualcosa ho tenuto».

…e quella della preside

Quaresima fornisce invece oggi al Corriere della Sera la sua versione dei fatti. In un’intervista rilasciata a Valentina Santarpia sostiene che sia tutta una montatura: «È evidente che mi hanno voluto fare del male». Ammette di conoscere il ragazzo ma precisa che lui è stato rappresentante d’istituto. Fa sapere che una volta l’ha accompagnata in questura per una denuncia sull’occupazione. Ma niente altro. E aggiunge che forse il ragazzo si è inventato tutto per farsi bello con gli amici. Poi racconta che alla base della segnalazione arrivata all’Ufficio Regionale c’è invece la sua volontà di cambiare gli assetti della dirigenza dell’istituto. In particolare attraverso la sostituzione di due collaboratori che prima del suo arrivo «gestivano tutte le pratiche». E conclude: «Io sono sposata con un uomo meraviglioso ma sono una donna di bell’aspetto: e purtroppo penso che qualcuno possa pensare male. Ma sono serissima, mi è costato tanto arrivare qua e sono nell’anno di prova: qualcuno avrà pensato che in un attimo poteva farmi cacciare. Giovedì vedrò l’ispettrice regionale: spero di poter chiarire tutto».

Le alunne

La Repubblica ha anche riportato le parole di alcune studentesse del liceo Montale, le quali accusano la dirigente invitandola a dimettersi «Non ce la saremmo mai aspettata una cosa del genere. Siamo sconvolti. Eravamo certi che si sarebbe dimessa. E, invece, lei è ancora qua. Non la vogliamo più. Non ha etica. Temiamo che possa accadere di nuovo. Ha fatto apprezzamenti anche su altri compagni. Noi siamo vicini al nostro compagno, non è stato abbandonato», racconta Martina.

Vittoria, invece, altra alunna del Montale, spiega che la Quaresima con le ragazze «è stata sempre rigida, soprattutto sul dress-code. Tanto che un giorno ha tirato giù la maglietta di una nostra compagna perché troppo scollata. Diceva che era troppo corta. Però lei si presenta con le gonne bianche attraverso le quali si intravede tutto. Per non parlare delle scollature generose». Francesca descrive la professoressa come “appariscente e disinibita”. Avrebbe spesso rivolto apprezzamenti ai suoi studenti del tipo ‘Che bel ragazzo che sei’. Tutti i dettagli e le testimonianze degli studenti saranno esaminate dall’Ufficio scolastico Regionale.

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