mercoledì, Luglio 30, 2025
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Luigi Di Maio confermato inviato speciale UE per il Golfo fino al 2027: ricco stipendio e benefit

I 27 Stati membri dell’Unione Europea hanno approvato all’unanimità, su proposta dell’Alto rappresentante per la politica estera Kaja Kallas, la riconferma di Luigi Di Maio, ex leader del Movimento 5 Stelle e già ministro degli Esteri italiano, come inviato speciale per i Paesi del Golfo fino al 28 febbraio 2027.

Luigi Di Maio, l’incarico di inviato speciale

Il mandato di Di Maio si inserisce in un contesto geopolitico delicato e di grande importanza strategica. I Paesi del Golfo (Bahrain, Arabia Saudita, Kuwait, Qatar, Oman ed Emirati Arabi Uniti )  rappresentano un nodo cruciale per gli equilibri politici ed economici globali, con un focus particolare sulle questioni energetiche e di sicurezza.

L’incarico di inviato speciale per il Golfo era stato istituito durante il governo Draghi, che aveva sostenuto la candidatura di Luigi Di Maio grazie alla sua esperienza da ministro degli Esteri.

La posizione di inviato speciale prevede per Di Maio uno stipendio lordo di circa 15.000 euro al mese. Inoltre, nei primi 21 mesi di mandato ha gestito un budget di 1,8 milioni di euro per finanziare le missioni ufficiali e gli incontri diplomatici.

Nonostante le iniziali critiche sollevate da alcune forze politiche italiane, il governo guidato da Giorgia Meloni non ha ostacolato la riconferma del mandato. La premier ha riconosciuto l’importanza strategica del ruolo e l’efficacia del lavoro svolto da Di Maio nel rafforzare le relazioni tra UE e Paesi del Golfo.

Il bilancio del primo mandato

Durante i primi 21 mesi di attività, Luigi Di Maio ha contribuito significativamente a rafforzare i rapporti tra l’Unione Europea e i Paesi del Golfo. Tra i principali risultati ottenuti spiccano:

  • Organizzazione di eventi di rilievo internazionale, come il forum sulla sicurezza regionale e il primo Vertice UE-Golfo, tenutosi a Bruxelles nell’ottobre scorso, che ha visto la partecipazione dei principali leader europei e del Medio Oriente.
  • Promozione di dialoghi su temi strategici, tra cui commercio, investimenti, transizione energetica e sicurezza regionale.
  • Consolidamento delle relazioni bilaterali, con un approccio definito “eccellente” nella lettera inviata da Kallas alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni lo scorso dicembre.

Il lavoro svolto ha garantito all’UE una presenza sempre più incisiva in una regione che continua a giocare un ruolo centrale negli equilibri globali.