E’ sulle dichiarazioni di Giuseppe Ambra che si concentra maggiormente l’ordinanza di custodia cautelare che due giorni fa ha portato all’arresto di sei esponenti del clan Abete-Abbinante-Notturno ritenuti responsabili dell’omicidio di Mario Perrotta. Ambra, che di quel delitto fece parte, è colui che ha tirato in ballo tutto il ‘gruppo dirigente’ del clan e in special modo lo ‘squadrone della morte’ dello chalet Baku. La sua scelta di collaborare con la giustizia allarmò sin da subito i vertici del clan come dimostra una conversazione tra Pasquale Marino e la sua convivente in merito alla possibilità che Ambra potesse tirare in ballo Vincenzo Brandi, suo fratello, nonchè l’uomo deputato nel clan a disfarsi delle armi dopo gli omicidi. «Guarda quanti botte a terra… Questo è quello che so io.. poi non so.. se sono stati loro…», dice Marino alla donna in una conversazione intercettata dalle cimici della Mobile. La stessa poi domanda: «Ma tu pensi che solo per questo può avere tutti questi anni? Ma sei sicuro?» con Marino che risponde di sì.
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