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giovedì, Aprile 25, 2024
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«Mamma, mi uccido». Tredicenne trovata senza vita in casa: l’sms prima di morire

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Sharlene Scott, australiana, ha scelto di parlare del suicidio di sua figlia Emily, tredicenne, per sensibilizzare al problema del bullismo durante l’adolescenza. Con le lacrime agli occhi, la donna ha ricordato il momento nel quale ha trovato gli ultimi messaggi e chiamate perse di Emily: “Mi ucciderò”, diceva l’ultimo sms. “Ma non l’ho mai visualizzato fino a quando non era già troppo tardi”.

Emily si è tolta la vita dopo mesi di abusi fisici, psicologici e online da parte di alcuni compagni di scuola, che spesso la portavano a chiudersi nei bagni dell’istituto per la paura.
“Pensare di suicidarsi alla sua età è spaventoso. Penso solo che fossero gelosi della sua vita. Non poteva fuggire, la seguivano ovunque. Un paio di ragazze che le hanno detto che l’avrebbero picchiata fino a quando non avrebbe più respirato. Una trentina di loro ha cercato di aggredirla, sia maschi che femmine. Era troppo spaventata per andare persino alla fermata dell’autobus”, ha raccontato Sharlene. La polizia australiana sta attualmente indagando sul suicidio ma, secondo la zia di Emily, “non verranno veramente presi provvedimenti a livello legale”.
“Il bullo principale sembrava davvero pentito il giorno dopo, è scoppiato in lacrime e disse che era tutta colpa sua. Ma poi subito dopo mi hanno che stava ridendo, come se fosse un grande scherzo”.

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