«Preparami le mutande e i calzini», queste le parole pronunciate da M.E. alla mamma in
una telefonata intercettata successivamente al ferimento di Giuseppe Iaselli in piazza Trieste e Trento. Mentre 48 ore dopo ricevette la telefonata di un’amica
che con tono di bonario rimprovero gli chiese come mai non si fosse fatto sentire: «Sei sparito da 3 giorni, ma che fine hai fatto?». Queste alcune delle intercettazioni choc raccolte dagli uomini della squadra mobile dopo l’agguato contro Iaselli che, secondo la Procura, evidenzierebbero le responsabilità del giovane rampollo del Pallonetto di Santa Lucia. M.E., per paura di essere arresstato, si allontanò da Napoli per qualche giorno prima di farvi ritorno rassicurato dal fatto che nessuno andò a cercarlo. E invece gli investigatori si muovevano nell’ombra, sicuri che presto o tardi il giovane si sarebbe rifatto vivo tra i vicoli.
