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mercoledì, Settembre 18, 2024
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Margherita a 17 euro, il Codacons difende Briatore: “I pizzaioli napoletani la vendono a 25 euro al Nord”

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Si sa, la pizza a Napoli è un tema scottante. Non poteva che destare polemiche la scelta di Flavio Briatore di irrompere con la sua Crazy Pizza anche nella casa del disco di pasta, quale è Napoli. Nella polemica per l’apertura della “pizzeria” interviene però anche il Codacons, l’associazione per i diritti dei consumatori.

Polemica sulla Crazy Pizza di Flavio Briatore: interviene il Codacons

A scatenare le polemiche è la tipologia di locale offerto dalla catena di Briatore. Margherita a 17 euro, 65 euro per la pizza con il prosciutto Pata Negra, location e servizi di lusso, show e dj set. Un’organizzazione che offre quanto di più lontano ci sia dalla tipica esperienza della pizzeria napoletana, tradizionale e storica. Ma Briatore non si pone su quella scia e specifica che la sua sarà una pizzeria diversa, che non si inserisce nei binari tradizionali napoletani e che non intende sfidare nessuno. Dopo giorni di commenti e prese di posizione, arriva la dichiarazione del Codacons, che non tarda a mettere bocca sui temi che gli riguardano. Polemica ipocrita per l’associazione, che difende Briatore e la Crazy Pizza ma lo mette anche in guardia.

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È intervenuto sul tema, in maniera polemica, il presidente Carlo Rienzi: “Sul prezzo della pizza assistiamo ad un balletto ridicolo. A Napoli i pizzaioli da sempre sostengono che la pizza deve essere accessibile a tutti e avere un costo basso, peccato però che questi stessi esercenti, quando aprono una pizzeria a Roma o a Milano, non applichino ai consumatori gli stessi prezzi praticati a Napoli”. La polemica gioca sul fatto che i pizzaioli che criticano Briatore per la Margherita a 17 euro sono gli stessi che fuori Napoli si adattano ai prezzi maggiorati del posto e lo alzano a loro volta, perdendo lo status di pizza come “alimento popolare accessibile a tutti“. In alcuni locali di Milano infatti, una pizza da pizzaioli napoletani può arrivare a costare anche 20 o 25 euro.

La soluzione del Codacons: il giorno “popolare”

“A incidere sul prezzo di una pizza sono molteplici fattori, dalla qualità delle materie prime utilizzate a tasse, affitti, stipendi, ecc. – continua Rienzi – Quello che conta è che i listini siano adeguatamente indicati al pubblico e che i prezzi siano trasparenti. Invitiamo Briatore ad un confronto col Codacons per definire un menu a prezzi “calmierati” da adottare magari un giorno al mese allo scopo di permettere anche a chi ha meno possibilità economiche di trascorrere una serata nei suoi locali”. Un giorno di “prezzi popolari” e pizza accessibile a tutti quindi è la proposta dell’associazione consumatori, che viene in contro alle idee di Briatore e della sua Crazy Pizza e cerca di unirle a quelle dei più “conservatori”.

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