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sabato, Aprile 27, 2024
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Melito. Operaio sul tetto dell’American Laudry: “Vogliamo certezze”, l’azienda: “Noi sempre regolari”

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Ha tenuto per oltre 4 ore i suoi colleghi con il fiato sospeso l’operaio che questa mattina, intorno alle 12, è salito sul tetto del fabbricato che ospita gli uffici dell’American Laundry, in via Campania a Melito, minacciando di lasciarsi cadere nel vuoto. Sul posto sono immediatamente giunti gli uomini della locale tenenza, agli ordini del comandante Francesco Iodice, e il personale dei vigili del fuoco che ha messo in sicurezza la zona.
Ne sono seguite ore di trattative tra Giuseppe, il comandante Iodice e alcuni operai. Alla presenza degli infermieri e di un supporto psicologico, l’uomo ha più volte ribadito la volontà di andare avanti con la sua protesta per denunciare le condizioni di lavoro e – a suo dire – le retribuzioni incerte.

I dipendenti denunciano un ritardo nei pagamenti e per questo hanno inscenato questa clamorosa protesta. Non tutti i dipendenti hanno però aderito alla mobilitazione.

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L’INTERVISTA

Dopo quasi due ore di protesta Pino, residente a Giugliano, è stato convinto a scendere. Queste le dichiarazioni rilasciate in esclusiva ad InterNapoli.it:  “Sono due anni che i sindacati non fanno una riunione con noi operai. Non sappiamo qual è il nostro futuro. Ci sono operai di serie A, serie B e serie C” – ha dichiarato Pino. “Abbiamo sopportato tutte le scelte aziendali, senza opporci. I sindacati dialogano tra loro e non risolvono i nostri problemi. Sono sette anni che andiamo avanti con solidarietà, ritardi nei pagamenti e condizioni che i sindacati non risolvono”.

A replicare al dipendente, sceso dal tetto una volta assicuratosi della presenza di tutti i delegati delle sigle sindacali, è stato il referente dell’Orsa che, pur confermando diverse criticità legate all’assegnazione degli appalti – aleatori per definizione – ha smentito l’accusa di immobilismo dei sindacati e ha affermato che Pino avrebbe partecipato da auditore all’ultima riunione sindacale.

 LA REPLICA DELL’AZIENDA

Non riusciamo a spiegarci il gesto compiuto dal nostro dipendente. E’ vero che stiamo attraversando un momento di difficoltà, ma siamo sempre regolari nei pagamenti, i contributi vengono regolarmente versati. Possono esserci dei ritardi, ma non ravvediamo le ragioni di un gesto simile” ha affermato Gennaro Navarro, presidente del CdA.

Dopo oltre 4 ore di protesta, dopo un lungo dialogo con il comandante Iodice, Giuseppe è sceso dal tetto dell’azienda. Immediatamente è stato monitorato il suo stato fisico. Nonostante diverse ore trascorse sotto il sole battente, le sue condizioni sono state giudicate buone dal personale medico intervenuto a supporto.
Adesso le parti – sindacati e dipendenti – si siederanno al tavolo per discutere le condizioni dei lavoratori. E’ stata questa la principale condizione posta da Giuseppe. Solo all’arrivo di tutti i rappresentanti sindacali, infatti, l’operaio si è deciso a scendere, facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti i suoi colleghi assiepati nel cortile dello stabilimento industriale.

 

 

LE FOTO DELLA PROTESTA

 

 

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