“Auguro alla figlia della Meloni la sorte della ragazza di Afragola“: è il contenuto agghiacciante di un post social che ha scatenato un’ondata di indignazione politica e pubblica. Il messaggio, subito rilanciato da Fratelli d’Italia con l’identità dell’autore oscurata, ha fatto emergere un particolare ancora più inquietante: a scriverlo sarebbe stato un docente in servizio presso due scuole superiori della provincia di Napoli.
Non ha tardato a intervenire il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che ha espresso «forte solidarietà al presidente Giorgia Meloni» e annunciato accertamenti immediati per risalire all’autore del post, definito «un atto indegno». Il ministro ha sottolineato la necessità di tutelare il decoro della professione docente e promesso sanzioni esemplari: «Non possiamo più tollerare comportamenti di singoli che sui social o in pubblico tradiscono quella dignità che deve caratterizzare una professione così delicata».
Durissimo anche il commento della premier: «Questo non è scontro politico. Non è nemmeno rabbia. È qualcosa di più oscuro, che racconta un clima malato, un odio ideologico, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore». Meloni ha invitato tutte le forze politiche a unirsi nel condannare questo clima di violenza verbale, sottolineando che «ci sono confini che non devono essere superati mai».
A poche ore di distanza, un secondo post choc ha preso di mira anche le figlie del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. In risposta a un suo commento di condanna sulle minacce ricevute da Meloni, un utente ha rilanciato scrivendo: «Confermo l’augurio anche alle tue», accompagnando il messaggio con i nomi delle ragazze.
Dal mondo politico sono piovute reazioni unanimi di condanna. Severino Nappi, capogruppo della Lega in Consiglio regionale della Campania, ha chiesto il licenziamento immediato del docente coinvolto: «Chi dovrebbe educare i giovani si distingue solo per l’odio che semina. È inaccettabile».
Il deputato leghista Gianpiero Zinzi ha ribadito che «i figli non si toccano», definendo intollerabile il clima d’odio e rinnovando la solidarietà a Meloni, Piantedosi e alle rispettive famiglie.


