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Infezione alla gola e “soccorsi lenti”: così è morto Alberto, era titolare di un noto pub del Vomero

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E’ morto a causa di un’infezione alla gola Alberto Mazzola Turco, un’epiglottidite acuta che generando un edema delle mucose respiratorie ne ha comporto l’ostruzione. Quando l’uomo si è reso conto che quel dolore non era un semplice mal di gola e che cominciava a mancargli il respiro sono stati chiamati i soccorritori del 118, ma purtroppo questo non è servito, è morto dopo cinque giorni al Cto a causa dei danni cerebrali riportati.
Alberto era cianotico – spiega l’avvocato Valerio Minucci a Il Mattino– aveva il collo gonfio e il respiro affannoso. Invece di portarlo al vicino Cardarelli, hanno iniziato a visitarlo senza essere dotati della strumentazione giusta, mancava persino l’abbassalingua. I sanitari arrivano alla conclusione che le vie aeree sono totalmente ostruite e non permettevano alcuna ispezione quindi la corsa al Cto. La moglie aveva chiesto che il marito venisse accompagnato al Cardarelli, ma niente da fare la risposta è che si va al Cto“.
La donna a quel punto racconta e denuncia che nel tragitto verso il nosocomio napoletano il marito ha un arresto cardiaco e che quando arrivano al Cto le condizioni sono disperate, Alberto, socio di una nota braceria del Vomero “Cantina La Barbera” dopo cinque giorni morirà. La vicenda tragica risale al 24 luglio scorso, balzata ora sulle pagine di cronaca in quanto il legale che ha seguito e studiato tutto la documentazione, ha deciso insieme ai familiari di esporre denuncia per presunti ritardi nei soccorsi.  Il direttore della centrale operativa del 119 di Napoli, Giuseppe Galano, in merito alla vicenda ha dichiarato: “Me ne occuperò subito, voglio parlare con i sanitari, capire bene quali sono i fatti e accertare ogni eventuale responsabilità”
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