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HomeCronacaUcciso in Messico, parla il figlio dei 3 napoletani scomparsi: "Morte inaccettabile"

Ucciso in Messico, parla il figlio dei 3 napoletani scomparsi: “Morte inaccettabile”

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Si chiamava Alessandro De Fabbio il napoletano ucciso in Messico. Il corpo  è stato ritrovato a Zacatecas a otto chilometri dalla strada provinciale Tepechitlan-Teul de Gonzalez Ortega.
Il 30enne è stato colpito al ventre e al torace, a pochi metri dal cadavere è stata ritrovata una moto Honda con i documenti della vittima. 
È stato trovato morto da un colpo di arma da fuoco a un trentenne italiano, questo sabato mattina vicino alla strada che collega Tepechitlán a Teúl de González Ortega, Zacatecas.Alessandro De Fabbio è stato trovato sulla strada statale Rancho Nuevo-Llano Frío, a 8,3 km dall’autostrada federale 45. Durante l’ispezione del corpo, è stato osservato che aveva una ferita prodotta da un’arma da fuoco nella regione addominale alla sua destra.

Ad una distanza di circa 350 metri, in direzione est e in un’area spopolata, è stato rinvenuto un veicolo a motore del marchio Honda, grigio, con targhe dello Stato del Messico, noleggiate a Città del Messico.

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Nel posto c’era una borsa con identificazione personale nel nome di Alessandro “N”, 30 anni, con le caratteristiche del corpo trovato, e la documentazione del veicolo di riferimento.

La vittima era impegnata nella commercializzazione delle motoseghe. A parlare della morte di Alessandro De Fabbio è anche Francesco Russo, figlio di Lello Russo, uno dei tre napoletani scomparsi in Messico da un anno. “Caro Alessandro , è inaccettabile andare in Messico per cercare di guadagnare qualche soldo per portare avanti la propria famiglia e non fare più ritorno . Io che capisco il dolore spero con tutto il mio cuore che tu da lassù possa dare tanta forza alla tua famiglia !
Ormai il Messico è un posto maledetto è un viaggio senza ritorno”, scrive Russo.

 

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