16.9 C
Napoli
venerdì, Aprile 19, 2024
PUBBLICITÀ

Faida a Napoli est, la ‘vendetta’ dei Mazzarella contro i Silenzio: l’incendio delle auto al ‘Bronx’

PUBBLICITÀ

Non tardò ad arrivare la risposta dei Mazzarella-D’Amico contro il raid dei Silenzio dopo la stesa diretta contro l’abitazione di Umberto D’Amico ‘o lion. Dopo il raid uno degli autori, Vincenzo Marigliano ‘o doberman fu arrestato. Erano i tempi della contrapposizione più dura tra i gruppi di San Giovanni a Teduccio come rivelato dallo stesso D’Amico che ha spiegato che il suo gruppo, come ritorsione, lanciò delle molotov contro alcune auto parcheggiate al ‘Bronx’. Nel verbale del 3 dicembre 2019 D’Amico ha dichiarato:“Dopo la sparatoria di Vincenzo Marigliano abbiamo incendiato tutte le auto al Bronx con le molotov. Sono andati su incarico mio e di Umberto Luongo Giuseppe Sparano, nipote dello stesso Luongo, Paolo De Mato, Salvatore Autiero e Salvatore Ventura”.

I verbali del pentito D’Amico sui Silenzio

C’è anche un no nei verbali allegati all’ordinanza di custodia cautelare che ieri mattina ha portato in carcere il gruppo dirigente dei Silenzio di via Taverna del Ferro, il ‘Bronx’ di San Giovanni a Teduccio. Un no pesante perchè arrivato direttamente dai Mazzarella con cui il boss Franco Silenzio aveva stipulato un’alleanza in funzione anti-Formicola. Accadde quando Silenzio, secondo la Procura, uccise Annamaria Palmieri (rea di aver favorito il tradimento del boss, leggi qui l’articolo). L’obiettivo di Silenzio era il ras Giuseppe Savino, pezzo da novanta dei Formicola: per raggiungere il suo obiettivo ed ucciderlo Silenzio chiese aiuto ai Mazzarella e in particolare a Salvatore Fido. Il particolare è stato riferito dal collaboratore di giustizia Umberto D’Amico ‘o lion:«Sapevamo che Franco Silenzio voleva la morte di Peppe Savino. Ce lo disse proprio lui e ci disse di chiedere a Salvatore Fido (all’epoca reggente dei Mazzarella) se volesse ‘vendersi’ Peppe Savino. Noi glielo chiedemmo e Fido disse di no, che i compagni non si vendono». Un no secco dunque, pronunciato proprio da colui che all’epoca reggeva le redini del gruppo di San Giovanni a Teduccio.

PUBBLICITÀ

I motivi della rottura tra i Formicola e i Silenzio: l’omicidio di Annamaria Palmieri

Come anticipato da Internapoli Annamaria Palmieri, soprannominata ‘Nino D’Angelo, pagò con la vita l’aver favorito l’incontro di due persone (leggi qui l’articolo), una di queste  Assunta Formicola. Come rivelato da un altro pentito, Antonio CostabileIl clan Silenzio si è staccato dal clan Formicola dopo l’uscita dal carcere di Francesco Silenzio, tradito dalla moglie Susetta Formicola. È accaduto il 2 dicembre del 2017”. Il pentito racconta cosa accadde quella sera:“Arrivò Giuseppe Savino e cominciò a dire parolacce contro Francuccio e Ferdinando Di Pede. Francuccio prese Annamaria per il braccio e la porto giù mentre io li seguivo. Arrivati nell’androne Francuccio aprì il cancello e uscimmo fuori. Fece mettere in ginocchio Annamaria dicendole che a San Giovanni comandava lui e nonostante Annamaria lo supplicasse di non farlo lui le sparò il primo al petto dicendo “porta questo a quelli là”, riferito a Susetta e alla madre». Per l’omicidio Palmieri oltre Franco Silenzio rispondono Vincenzo MariglianoAlfonso Silenzio e Demetrio Morra.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Acerra, no alla quarta linea del termovalorizzatore e costituita l’Unità d’Intelligenza Ambientale

Il comitato Unitario No 4a linea dell'inceneritore di Acerra, si legge nel comunicato diramato, in questi ultimi tempi ha...

Nella stessa categoria