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venerdì, Maggio 10, 2024
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Morto uno degli ultimi posteggiatori di Napoli, addio a Cristian Vollaro

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Cristian Vollaro è morto a 45 anni, cantautore di strada molto popolare a Napoli. Molto amato dai turisti e dai cittadini, l’uomo è stato considerato uno degli ultimi posteggiatori. I funerali dell’artista si svolgeranno domani 26 febbraio a Vietri, città dove era nato e dove viveva la sua famiglia.

Vollaro si è fatto conoscere per la prima volta dal grande pubblico durante la puntata del programma televisivo italiano Tu sì que vales, andata in onda il 3 ottobre 2015 su Canale 5. Durante la puntata Vollaro ha suonato il brano da lui scritto in dialetto napoletano intitolato “E’ meglio ‘o cani ca tu”.

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IL VIDEO DI CRISTIAN VOLLARO A TU SI QUE VALES

I RICORDI PER CRISTIAN

“Ti ho conosciuto in una giornata meravigliosa, abbiamo mangiato, abbiamo cantato, abbiamo scherzato. Con il tuo essere artista, mi hai emozionato, trasmesso tanta allegria e tanta voglia di vivere, ho percepito in te, spensieratezza e tanta semplicità. Ho avuto l’impressione di conoscerti già da tempo. Provo tanta tristezza per la tua scomparsa. Rimarrai sempre nel mio cuore 💓 Sei un GRANDE ARTISTA Cristian Vollaro !!! Te l’ho detto anche quel giorno che ci siamo conosciuti.Con la tua musica e la tua allegria, farai divertire gli angeli, così ti voglio ricordare “, scrive Gino.

“Riposa in Pace Cristian Vollaro molti ti conoscevano cm cantante io nn ho avuto l onore di conoscerti pultroppo ma conosco tua zia( mia cugina acquisita ) è sicuramente tu eri cm lei buono è disponibile, la tua voce ha fatto sognare tanti di noi . Ora lo farai in Paradiso. Condoglianze da tutti noi”.

“La tua voce ha scolpito il tufo di questi vicoli ed è entrata sin da quando eravamo piccoli nei nostri cuori, mi hai fatto conoscere brani che poi mi sarebbero piaciuti solo cantati da te, da anni ci dicevamo di dover fare un pezzo insieme e ce lo siamo detti fino a qualche settimana fa, stamattina abbiamo perso uno dei più grandi esponenti della marciapiedologia, che colpo mico mio”, dice Gheto Soffittaman.

Tenero il ricordo di Carmen: “Lo avevo conosciuto a Napoli, a Port’Alba: io cercavo spesso libri sulle bancarelle, lui sul marcipiede suonava la sua chitarra e soprattutto la sua voce, un’estensione enorme, un timbro particolarissimo. Cantava cose del Califfo, di Mango… Un giorno mi fermai a parlargli, volevo scrivere qualcosa su di lui per Il Mattino. Ne fu felice. Iniziò così la nostra amicizia fatta solo di incontri casuali per strada, ma in quelle volte era come rivedersi dopo essersi persi da piccoli. Il giorno della mia prima presentazione a Napoli di Cade la terra (era il 2015), lasciò per una mezz’ora la strada (gli era difficile farlo, amava stare libero così) e venne a suonare dei pezzi in libreria, con grande sorpresa e partecipazione dei presenti. Ho letto ora che Cristian Vollaro, questo il suo nome, è morto. E mentre lo scrivo mi sembra uno scherzo, si saranno sbagliati, avrò letto male. In ogni caso, Cristian caro, oggi come allora, questa scrittrice (mi chiamava così: “scrittrì”) ti rende omaggio. Suona per noi da lassù. Un giorno torneremo ad esistere”.

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