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Nicola morto dopo la caduta dal capannone a Mugnano, si indaga sui dispositivi di sicurezza

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E’ Nicola De Fenza l’operaio di 63 anni morto dopo la caduta dal capannone a Mugnano nella serata di ieri, venerdì 17 ottobre.

L’uomo stava effettuando lavori di coibentazione in un capannone di via Nenni 36, lungo Circumvallazione esterna, quando è precipitato all’interno della struttura, riportando gravi ferite. Trasportato dai colleghi al Cardarelli, è deceduto poco dopo il ricovero.

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Nicola morto dopo la caduta dal capannone a Mugnano, si indaga sull’utilizzo dei dispositivi di sicurezza

Come riporta Il Mattino, De Fenza era impegnato nell’installazione di lamiere in ferro su un lucernario. Il capannone, un tempo sede della storica azienda Iris Pavimenti, è oggi di proprietà di una società riconducibile alla famiglia del rapper napoletano Geolier e destinato a ospitare attività commerciali legate al mondo della musica. I lavori di ristrutturazione erano stati affidati dalla società Palumbo a un’impresa terza, che a sua volta li aveva subappaltati alla ditta del figlio di De Fenza.

Sul posto sono intervenuti gli agenti del Commissariato di Giugliano e la Polizia Scientifica, coordinati dalla Procura di Napoli Nord, per accertare la dinamica dell’incidente e verificare eventuali violazioni in materia di sicurezza e regolarità amministrativa. Le prime indagini fanno emergere dubbi sulla presenza dei dispositivi di protezione individuale e sulla corretta messa in sicurezza del tetto, metà del quale risultava già completato.

I colleghi dell’operaio, in preda al panico, avrebbero trasportato autonomamente De Fenza in ospedale senza avvisare subito le autorità. Quando la Polizia è giunta sul luogo dell’incidente, non c’era più nessuno nel cantiere. Gli inquirenti stanno ascoltando i testimoni e i responsabili delle ditte coinvolte, oltre a verificare la regolarità della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) presentata al Comune e l’uso dei dispositivi di sicurezza, che secondo la Cgil sarebbero mancati.

«Ancora una volta un lavoratore muore senza protezioni adeguate — denuncia il segretario Nicola Ricci —. Servono controlli più severi e costanti nei cantieri».

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Nicola Avolio
Nicola Avolio
Giornalista pubblicista, mi sono avvicinato per la prima volta alla professione iniziando a collaborare con la testata "La Bussola TV", dal 2019 al 2021. Iscritto all'albo dei pubblicisti da giugno 2022, ho in seguito iniziato la mia collaborazione presso la testata "InterNapoli.it", e per la quale scrivo tuttora. Scrivo anche per il quotidiano locale "AbbiAbbè" e mi occupo prevalentemente di cronaca, cronaca locale e sport.
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