Cancellata l’aggravante mafiosa e l’associazione dedita al traffico di droga. Questa la maggiore novità dell’appello bis del processo contro ras e affiliati al clan D’Amico, quello dei ‘Fraulella’ del rione Conocal di Ponticelli. Tra essi anche Salvatore Ercolani ‘Chernobyl’, moglie di Nunzia D’Amica, la ‘Passillona’ uccisa da un commando del clan rivale dei De Micco. Il processo si è svolto nei giorni scorsi davanti ai giudici della Corte d’appello di Napoli (IV sezione). Oltre a Ercolani tra gli imputati figuravano Rosaria Scarallo (moglie di Antonio D’Amico), Anna Scarallo e Carla D’Amico, sorella del capoclan. Per tutti vi sono state riduzioni di pena grazie alle argomentazioni dei loro legali (nel collegio difensivo gli avvocati Leopoldo Perone, Domenico Dello Iacono, Luca Mottola, Dario Vannetiello e Antonella Regine).
Le condanne per i D’Amico
Il blitz maturò nel 2017 grazie a tutta una serie di prove raccolte dalla Procura. Tra queste numerosi video grazie ai quali i magistrati riuscirono a capire che Nunzia D’Amico e la cognata Anna Scarallo avevano assunto le redini del clan dopo l’arresto dei coniugi e del cognato Ciro Perrella. In quell’occasione vennero ricostruiti anche numerosi episodi di spaccio in cui erano coinvolti anche bambini. Salvatore Ercolani ha così rimediato 18 anni, Anna Scarallo 13 anni e 4 mesi (a fronte però dei 18 del primo grado), Carmine Aloia 14 anni, Carla D’Amico 12 anni (in primo grado per lei decisi 20 anni), Rosario Lauria 7 anni e 9 mesi, Rosaria Scarallo invece 12 anni.