“C’erano una volta i giovani prospettici con cui fare plusvalenza”…non è l’inizio di una favola ma di un nuovo libro scritto da Aurelio De Laurentiis. Quest’anno il presidente del Napoli sul calciomercato ha cambiato registro rispetto al passato, quando era orientato a comprare soprattutto giovani calciatori, poco conosciuti, sperando nella loro esplosione. Insomma plusvalenze assicurate per le casse del Napoli. Se l’ingaggio di un allenatore top come Conte non è una novità per Adl (ricordiamo i contratti sottoscritti in passato con Benitez e Ancelotti), dall’altra la politica societaria era sempre stata quella di affidarsi a calciatori non avanti con l’età e poco affermati.
Da Lavezzi a Hamsik, da Cavani a Osimhen, passando per Kim e Koulibaly e tanti altri. Quest’anno, invece, complice anche la necessità di tornare subito a grandi livelli, Adl ha preferito puntare sull’usato sicuro sborsando fior di quattrini per giocatori ‘già pronti’ come Romelu Lukaku (31 anni e 30 mln di euro +15 di bonus); 40 mln per Buongiorno, già nel giro della Nazionale italiana; McTominay, talento 27enne scozzese proveniente dal Manchester United, pagato 30 mln di euro; Neres, brasiliano 27enne provieniente dal Benfica, per il quale sono stati spesi 30 mln di euro. Altro strappo alla regola è stato fatto per Spinazzola, preso a parametro zero. L’ex Roma ha 31 anni, non certo giovanissimo. Rientra invece nei parametri societari Rafa Marin, giovane difensore di 22 anni preso dal Real Madrid.
Il Napoli ha fatto la voce grossa nel mercato di quest’anno anche per la quantità di soldi investiti che si aggira sui 150 milioni. Il tutto senza gli introiti della Champions. Insomma quest’anno Adl ha rotto gli indugi, da ‘pappone’ come viene simpaticamente chiamato da molti tifosi, si è trasformato in spendaccione. Ora tocca a Conte ed al suo staff trasformare questi sforzi in risultati.