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venerdì, Marzo 29, 2024
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«Non ho ucciso tuo fratello perchè è figlio del capoclan», l’incontro segreto tra Mennetta e Marco Di Lauro

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A Secondigliano quell’incontro è entrato nella leggenda. Per gli inquirenti fu uno spartiacque, il segno tangibile che la galassia scissionista si era sfaldata e che un nuovo gruppo si era impadronito della scena. L’incontro tra Marco Di Lauro e Antonio Mennetta successivo all’omicidio Faiello costituisce l’ultima volta che il superlatitante (nonchè quarto figlio del padrino Paolo Di Lauro) incontra un esponente di vertice della mala secondiglianese.

Un omicidio nato per questioni di donne: Antonio Mennetta, leader dei vanelliani, venne a sapere che due ragazze del rione Berlingieri uscivano con esponenti del clan Di Lauro. Il ras le mandò a chiamare e le schiaffeggiò. Mennetta credeva che i Di Lauro tramite queste ragazze potevano raccogliere informazioni e abitudini dei girati per colpirli sottobanco. Con queste ragazze oltre a Nunzio Talotti usciva anche Antonello Faiello che, saputo quanto accaduto, voleva a tutti i costi farla pagare alla Vanella. Talotti e Faiello erano due ‘esponenti di punta’ del clan Di Lauro. Alcuni collaboratori di giustizia hanno raccontato che Marco Di Lauro in persona raccomandò ai suoi di picchiare a scopo intimidatorio un certo Paoluccio, affiliato alla Vanella che più volte infastidiva i Di Lauro. Dal rione dei fiori partirono alcune moto con Faiello, Talotti, Silvestri e Luigi De Lucia. Al gruppo si aggiunsero Vincenzo Lombardi, Raffaele Musolino e Raffaele Di Lauro e partirono diretti fin dentro la Vanella Grassi per ammazzare il primo esponente dei girati avvistato. Ad accoglierli però c’erano Antonio Mennetta, Fabio Magnetti, Giuseppe Magnetti, Joanderson Monaco, Rosario Guarino, Umberto Accurso e Gennaro Lucarelli.

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Come raccontato dal pentito Vincenzo Lombardi «Antonio Mennetta finì di discutere con Faiello e stava per dirigersi verso loro due quando sentimmo tre o quattro colpi di pistola che colpirono alla schiena Antonello Faiello che tuttavia non morì subito ma continuava a imprecare contro i girati. Io ero osservavo Antonio Mennetta e quando sentii i colpi e vidi Faiello e Silvestri per terra dissi a Raffaele Musolino di ammazzare Mennetta, ‘Papele’ sparò cinque sei colpi in direzione di Antonio Mennetta che riuscì a ripararsi dietro un’auto in sosta,nel frattempo anche Luigi De Lucia era stato ferito a l’inguine e ad una spalla e stava per terra e sanguinava copiosamente. Stavamo per scappare quando vidi Antonio Mennetta che sparava in faccia a Faiello dandogli il classico colpo di grazia. Quando Antonello Faiello fu ammazzato Antonio Mennetta andò a chiedere protezione in caso di guerra agli Amato-Pagano che tuttavia si rifiutarono di aiutare lui e il gruppo anzi gli consigliarono di tenere gli occhi ben aperti perchè la vendetta dei Di Lauro non si sarebbe fatta aspettare.Il mancato aiuto e appoggio alla Vanella Grassi fu la causa scatenante del conflitto tra Scampia e Secondigliano». Da quel momento Antonio Mennetta iniziò una subdola cospirazione contro gli Amato-Pagano coinvolgendo le famiglie Abete-Leonardi-Abbinate-Gervasio-Marino che avevano anche loro parecchio risentimento contro la famiglia degli Amato-Pagano capi degli scissionisti detenuti.Tramite ambasciatori comunque Antonio Mennetta temendo la reazione dei Di Lauro vuole chiarire l’episodio con Marco Di Lauro personalmente e sancire una volta per tutte una tregua, tregua da molti considerata allora come l’inizio di una nuova alleanza. «Potevo uccidere tuo fratello non l’ho fatto per rispetto e perchè è pur sempre il figlio del capoclan». Questo in virtù di una legge in voga tra la strada secondo cui non si uccidono i figli dei boss.

 

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