Vi sarebbe stata l’investitura ufficiale di Michele Mazzarella ai ‘gradi’ guadagnati sul campo da Maurizio Virente (IN FOTO), raggiunto da ordinanza di custodia cautelare insieme ad altre cinque persone (Raffaele Bove, Salvatore Ricciardi, Vincenzo Basso, Felice Ferretti e Maria Febbraio). Al centro dell’inchiesta l’avvicinamento del ras e dei suoi un tentativo di estorsione al titolare di una sala scommesse nel quartiere di Poggioreale. Autori sarebbero stati Ferretti e Basso che gli avrebbero intimato di corrispondere una tangente estorsiva di 100mila euro per poter continuare a svolgere la sua attività imprenditoriale.
Le indagini condotte dalla squadra mobile della Questura di Napoli (dirigente Giovanni Leuci) hanno consentito di ricostruire le diverse fasi della vicenda estorsiva, dalla preparazione, alla individuazione dei soggetti che avrebbero dovuto avvicinare la vittima, fino alla materiale esecuzione delle minacce.
Gli elementi raccolti, inoltre, avrebbero documentato il coinvolgimento – in qualità di mandante dell’estorsione – dello stesso Virente nonostante fosse sottoposto ai domiciliari. Come prova dell’estorsione Vincenzo Bove avrebbe ripreso con lo smartphone le fasi dell’avvicinamento per dimostrare al capo che il fatto era avvenuto. Lo stesso Virente, come si evince dalle intercettazioni contenute nell’ordinanza firmata dal gip Finamore, avrebbe avuto la ‘benedizione di Michele Mazzarella che gli avrebbe ‘delegato’ la gestione degli affari tramite un’emblematica frase: ”O zì viratell tu”.