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venerdì, Marzo 29, 2024
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“Oltre 60mila napoletani senza medici di base”, la denuncia del Presidente dell’Ordine dott. Silvestro Scotti

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Almeno 60.000 napoletani sono attualmente senza medici di base, un numero enorme che rischia di non attenuarsi ma anzi di crescere senza l’ok a nuove assunzioni. In tempo di Covid, i pazienti l’emergenza sanitaria si riverbera anche in un altro aspetto come la carenza dei medici di medicina generale in molti quartieri della città, soprattutto quelli periferici verso i quali i dottori nuovi assunti non mostrano entusiasmo nell’andare preferendo aree più tranquille come Vomero, Chiaia, Posillipo. Attualmente, secondo recenti dati forniti all’Uoc Programmazione Attività Assistenziale primaria dell’Asl Napoli 1 Centro, i medici in servizio nel capoluogo risultano essere poco più di 500 rispetto agli oltre 600 che sarebbero necessari per andare a pieno regime e non lasciare senza cura i napoletani. Si tratta, in media, di 5 o 6 dottori in meno per ogni distretto sanitario afferente all’Azienda sanitaria locale di Napoli.

Le ultime assegnazioni sono relative all’anno 2019 e a gennaio di quest’anno sono l’Asl partenopea è riuscita a sbloccare soltanto 10 trasferimenti e 20 incarichi. Restando sui dati, nel 2020 le carenze dei medici sono 68, per il 2021 sono 47.  La Regione Campania sta cercando di correre per recuperare il ritardo sulle assegnazioni che con i relativi bandi di gara devono tenere conto delle quiescenze stato che si raggiunge generalmente attorno ai 70 anni di età o in alcuni casi anche prima tenendo conto degli anni di servizio. Va tenuto in considerazione un altro fattore. Dopo il recente accordo, i medici di medicina generale saranno impegnati anche nelle vaccinazioni anti Covid e questo può presupporre altro caos rispetto alle cure di tutte le altre patologie che non sono di certo scomparse con l’inizio della pandemia.

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L’allarme del presidente dell’Ordine dei Medici e del mondo sanitario

Il presidente dell’Ordine dei Medici, Silvestro Scotti, che da tempo sta lanciando l’allarme sulla carenza di organico nei medici di base, afferma: «La Regione Campania è in ritardo sui bandi, sulle assegnazioni, sulle carenze. Io esercito come medico a Bagnoli e da maggio del 2020 sono andati in pensione ben 6 medici, con sole 2 nuove assegnazioni e un altro temporaneo di un anno. In molti quartieri ci sono cittadini senza medici da tempo, il numero di 60.000 è un dato veritiero, e la pandemia ha accelerato il ricorso ai pensionamenti dei medici che arrivano almeno a 67 anni di età. È un trend che va quanto prima invertito, sono anni che lo dico».

Dall’Asl Napoli 1 Centro arriva un’altra conferma, quella del direttore dell’Uoc Programmazione Attività Assistenziale primaria, Pasquale Izzo. «Da quando ho preso possesso del mio ruolo, nell’ottobre 2019, ho dovuto da subito affrontare la questione. La Regione Campania ha spesso tempi troppo lunghi e anche quando ho chiesto i numeri precisi ai vari Distretti sanitari dell’Asl, non sempre mi sono giunte risposte complete». Per Salvatore Caiazza, tra i punti di riferimento dell’associazione Medici Senza Carriere «i calcoli solo dell’anno 2019 parlavano di una mancanza di oltre 100 medici su tutta la Campania. Sembra mancare la volontà di risolvere la questione, non più rinviabile».

Carenze soprattutto in periferia

Secondo le normative, ogni medico di medicina generale può avere al massimo 1500 pazienti e ogni defezione aggrava la problematica allargando la platea di persone senza servigi dei medici di base. Non solo, i medici rimasti in servizio superano in taluni casi la soglia dei 1500 pazienti proprio perché il numero di chi attualmente in servizio è piuttosto sottile. «È capitato in molte occasioni che i medici ai quali era data la possibilità di scegliere la destinazione del proprio studio, abbiano declinato di andare in periferia per tutta una serie di ragioni» aggiunge il presidente dell’Ordine dei Medici Silvestro Scotti.

A soffrire di più territori quali ad esempio Bagnoli, così come confermato dal presidente dell’Ordine dei Medici Silvestro Scotti, Fuorigrotta, Pianura, Ponticelli, San Giovanni, Barra, Chiaiano, Scampia. Prendiamo in esempio proprio Scampia, che fa parte del Distretto 28. In un’area di ben 120.000 abitanti sono al momento in servizio soltanto 26 medici di base. Un numero esiguo destinato a diminuire entro l’estate con 3 pensionamenti per raggiunti limiti d’età. A sostituirli saranno più o meno nell’immediato al massimo 4 o 5 medici con incarichi provvisori, senza quindi risolvere la problematica nel lungo periodo. Le angosce legate a non avere un medico di base da poter consultare in casi di necessità, non fa dormire sonni tranquilli. Clotilde Sorrentino, residente a Scampia e già facente parte dell’associazione ambientalista I Pollici Verdi racconta: «Io ho mia madre di 88 anni con varie patologie e da gennaio non ha un medico curante perché il suo è andato in pensione senza che sia subentrato un altro. Se le succedesse qualcosa e se non le bastassero gli effetti dei medicinali che ora acquistiamo in farmacia sarei costretta a portarla in ospedale con tutti i rischi del caso vista l’emergenza Covid». Le alternative messe sul campo sono tutt’altro che agevoli. «Quando sono andata al Distretto Sanitario 28 mi hanno prospettato 3 opzioni – aggiunge la Sorrentino – Calata Capodichino, zona aeroporto e Camaldoli. Come faccio ad accompagnare così lontano mia madre?». Ad InterNapoli.it ha parlato della condizione di Napoli Est, altro territorio in sofferenza, il medico di base del Distretto 32 Peppe Russo. «È inconcepibile che in piena pandemia migliaia di cittadini siano lasciati soli e privi del primo e fondamentale sostegno e cioè quello del medico di famiglia per la tutela della propria salute. Malati oncologici, diabetici, cardiopatici sono stati privati anche dell’ausilio di farmaci salvavita. Se a questo aggiungiamo a causa del Covid19 anche la riduzione dell’assistenza ospedaliera e quella delle strutture intermedie di natura uso specialistico la situazione assume i connotati di un dramma».

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Antonio Sabbatino
Antonio Sabbatino
Iscritto all'Albo dei pubblicisti dall'ottobre 2012, ho sviluppato nel corso degli anni diverse competenze frutto dell’esperienza sul campo in ambito politico, sociale e di cronaca, sia bianca che nera. Sono stato conduttore radiofonico di programmi musicali presso Radioattiva, radio web napoletana e redattore e collaboratore di diverse testate online. Attualmente sono inviato per il quotidiano Roma, il più antico giornale napoletano, di InterNapoli.it che rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama giornalistico napoletano, campano, la neonata testata Tell che approfondisce i grandi temi politico-sociali a più livelli e Comunicare il Sociale rivista specializzata di Terzo Settore.
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