Niente sconti. Il Procuratore Generale va all’attacco e chiede la conferma dell’ergastolo rimediato in primo grado per Ciro Iovino indicato come killer di Alessandro Cristian Amato, ucciso nella zona dei Pisciarelli al confine tra Pozzuoli e Agnano. Iovino ero lo zio di Amato, colpito da un fendente al cuore nel tentativo di difendere la moglie dalle minacce d quest’ultimo.
I fatti risalgono al 10 luglio del 2021, al termine di un crescendo di tensione per motivi di vicinato. Iovino usò, per commettere l’omicidio, un coltello che aveva prelevato da un set di sei esemplari, che custodiva gelosamente in casa. Un coltello che poi è stato gettato in un tombino, nel disperato tentativo di cancellare tracce e responsabilità di un omicidio orrendo.
Nel corso del processo, l’imputato ha cercato di sostenere la tesi secondo la quale, nel corso del litigio, avrebbe tentato di difendersi da una aggressione iniziale. Versione ritenuta, però, priva di riscontri, proprio a partire dal possesso dell’arma. Quel coltello – come ribadito dal pm Vanacore in primo grado– apparteneva infatti all’imputato, che quella mattina era uscito di casa armato.