15.7 C
Napoli
giovedì, Aprile 18, 2024
PUBBLICITÀ

Omicidio ‘annunciato’ con una lettera dal carcere:«Ricevemmo l’imbasciata»

PUBBLICITÀ

Ci sono omicidi che nascono ‘a tavolino’: studiati, pianificati, pensati. L’omicidio Izzi rientra in questa categoria, a ulteriore sottolineatura dello spessore criminale del clan lo Russo e di quello che fu il suo capo. «Carlo Lo Russo – ha spiegato Mariano Torre – ricevette una lettera da un detenuto che stava in carcere insieme ad Antonio Genidoni e Fabio Cardillo e venne a sapere che Pasquale Izzi li stava aiutando per portare a termine il suo omicidio. Carlo quindi decise che Pasquale Izzi doveva morire in quanto si apprestava a fare la filata ai suoi danni. Izzi doveva essere ucciso già mesi prima, in occasione di un precedente permesso premio, ma non ci organizzammo in tempo. La sera prima insieme a Luigi andai da Carlo per organizzare come fare. Ricordo che aspettavamo il figlio Enzo, che si sarebbe dovuto organizzare con Marco Corona per avere l’aiuto del suo amico Tommy che conosceva Izzi e doveva farci sapere l’ora in cui sarebbe uscito di casa».

A questo punto nel racconto vengono tirate in ballo altre persone:« Dicemmo a Tommy (D’Andrea) che il giorno dopo dovevamo fare un servizio e che ci serviva il suo aiuto.
Per farci sapere l’orario preciso in cui lui usciva di casa per tornare in carcere. Chiedemmo il suo aiuto perché lui lo conosceva, si mise a disposizione e prendemmo appuntamento per l’indomani mattina, alle 7 a casa di Salvatore Freda dove avevamo le armi. Inoltre da casa di Salvatore Freda si vede la zona da cui sarebbe uscito Izzi. Dicemmo a Tommy che dovevamo fare “un servizio” per ché nel nostro gergo si parla di “servizio” per
riferirci agli omicidi. Del Resto, Marco lo aveva informato su quello che dovevamo fare. Tommy, Ciro e Antonio Buono rimasero a casa di Salvatore. Ciro e Buono si misero sul balcone con il compito di farci il fischio quando vedevamo Izzi scendere da casa. Le armi erano custodite da Salvatore: io presi una calibro 9, Luigi una 9×21». Dunque, stando al racconto di Torre e alla ricostruzione fatta dal gip, Marco Corona e Tommaso D’Andrea consentirono ai Lo Russo di conoscere il giorno e l’ora in cui Pasquale Izzi sarebbe rientrato in carcere. L’ora esatta in cui poi maturò l’omicidio della II Traversa di via Janfolla.

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Festa ai Ponti Rossi finita nel sangue, scarcerato presunto accoltellatore

Ha ottenuto gli arresti domiciliari nonostante le pesanti accuse a suo carico. Questa la decisione presa dal gip Vinciguerra...

Nella stessa categoria