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mercoledì, Maggio 15, 2024
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Omicidio Carol Maltesi, la difesa del killer chiede l’appello col rito abbreviato per avere uno sconto di pena

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Omicidio Carol Maltesi, Davide Fontana ricorre in Appello. L’ uomo è a processo per l’assassinio della 26enne, e poi fatta a pezzi. I resti furono dispersi in una discarica nel Bresciano.

Ricorso in appello contro i 30 anni di carcere

Dopo quello della Procura di Busto Arsizio arriva anche il ricorso in Appello dei difensori di Davide Fontana, contro la condanna a 30 anni di carcere per l’omicidio della ventiseienne Carol Maltesi, colpita a martellate da Fontana nella sua abitazione di Rescaldina, nel Milanese, l’11 gennaio 2022 e poi sgozzata, fatta a pezzi e messa in un congelatore a pozzetto per quasi due mesi. I resti furono dispersi in 15 sacchi in una discarica a cielo aperto nel Bresciano. I difensori del bancario reo confesso sono tornati a chiedere l’ammissione di Fontana al rito abbreviato che consterebbe lo sconto di un terzo della pena.

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La richiesta di processo con rito abbreviato

Lo avevano già fatto in primo grado. Due volte: davanti al Gup, che citando il decreto Salvini in base al quale ogni reato che prevede la pena dell’ergastolo (e un omicidio lo è) deve essere vagliato da una Corte D’Assise e non può essere ammesso a un rito abbreviato, e davanti alla Corte D’Assise d’Appello d Milano. In primo grado la richiesta è stata rigettata. Due settimane fa la Procura di Busto aveva già impugnato la sentenza di primo grado tornando a richiedere l’ergastolo per Fontana. Il procuratore Carlo Nocerino aveva ribadito, a parere dell’accusa, la sussistenza delle aggravanti della premeditazione, della crudeltà e degli abbietti motivi.

L’iter processuale

L’uomo, reo confesso, era stato condannato in primo grado a 30 anni di reclusione ma la Procura di Busto Arsizio aveva chiesto per lui l’ergastolo. Il tribunale non aveva ammesso le aggravanti. Nuove polemiche si erano poi sollevate con l’ammissione dello stesso Fontana al nuovo iter della giustizia riparativa.

Oggi il bancario milanese Davide Fontana è finito nel braccio di ferro fra i suoi difensori e la procura di BustoLa richiesta di rito abbreviato in primo grado era stata rigettata Ma oggi i difensori ci ritentano. Dal canto suo 15 giorni fa la Procura di Busto aveva impugnato la sentenza di primo grado chiedendo per lui la pena dell’ergastolo per Fontana, ribadendo la sussistenza delle aggravanti della premeditazione, della crudeltà e degli abbietti motivi. Aggravanti queste, che potrebbero rientrare in gioco con la scoperta dello scontrino del Bricoman di Cerro che apre sicuramente un risvolto ulteriore nella vicenda dell’omicidio Maltesi.

Cos’ha fatto Fontana dopo l’omicidio di Carol

La donna fu uccisa fra le 11,30 e le 11,55 e Fontana alle 13,49 del medesimo giorno stava uscendo dal negozio con gli “attrezzi” che serviranno a fare a pezzi il corpo della ragazza. Il tutto è stato svelato nelle 41 pagine di ricorso depositato dalle parti civili in cui emerge anche che, una volta uccisa la ragazza, il Fontana avesse inviato un messaggio all’ultimo compagno di Carol, Salvatore Galdo, scrivendogli “finito”, inteso come il video hard che stava girando che era stato commissionato dallo stesso bancario che, usando uno pseudonimo per sulla piattaforma Only Fans, le aveva fatto girare una scena cruenta, sfociata poi nella morte della donna.

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