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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Ucciso per aver sottratto soldi al clan, a processo tre ras dei Casalesi

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Ucciso per aver sottratto i soldi delle estorsioni dalle casse del clan. Per l’omicidio del ras Crescenzo Laiso avvenuto a Villa di Briano nell’aprile del 2010 il tribunale di Napoli ha rinviato a giudizio tre ras  del clan dei Casalesi che rispondono omicidio, ricettazione, armi, tutti reati aggravati dal metodo mafioso. Si tratta di Maurizio Zammariello (di San Marcellino), Bernardo Ciervo (di Casal di Principe) e Bartolomeo Vitiello (di Giugliano). L’omicidio avvenne quando il ras era in strada con la sua auto: i killer lo raggiunsero con una motocicletta con la pioggia di fuoco che non diede scampo a Laiso. Tredici i colpi che lo raggiunsero, tanto che si pensò immediatamente ad una resa di conti interna: Laiso era infatti considerato un uomo del clan dei Casalesi, e si suppose che la sua morte potesse essere stata ideata all’interno dello stesso clan. Secondo le ricostruzioni, Laiso avrebbe commesso “errori” nella gestione dei proventi delle estorsioni, trattenendo per sé una grossa parte del denaro e decretando la sua condanna a morte stabilita da Nicola Schiavone.

 

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