La II Sezione della Corte di Assise di Napoli, presieduta dal dott. Barbarano, ha assolto ed immediatamente scarcerato Calemma Giuseppe, Gemito Pietro, Rianna Gennaro e Montagna Ciro. Erano stati tutti condannati in primo grado a 20 anni di reclusione per il delitto di sequestro di persona a scopo di estorsione aggravato dalle modalita’ mafiose di Stefano Pettirosso, giovane incensesurato sequestrato il 13 febbraio del 2020 da esponenti del clan Amato Pagano capeggiati nell’azione delittuosa da Caldore Gennaro, Pecorelli Nunzio, Raia Costantino, Pandolfo Pasquale, Mincione Raffaele e Strazzulli Giovanni, liberato poi a seguito del pagamento del riscatto da parte dei familiari per 40.000 euro,
Decisiva è stata la richiesta di rinnovazione dibattimentalle promossa dal collegio difensivo composto dagli avvocati Dario Carmine Procentese (per Gemito e Calemma), Taglioni Andrea (per Montagna Ciro), Michele di Fraia (per Rianna Gennaro) e d’Antuono Renato (per Gemito) i quali, attraverso l’audizione di nuovi testimoni, tra i quali il neo pentito Roselli Salvatore, sono riusciti a sgretolare l’impianto accusatorio ed a ottenere una inaspettata assoluzione.
In particolare Roselli nel corso del processo aveva dichiarato, sebbene non partecipe direttamente all’azione delittusosa e quindi come testimone de relato, che i quattro erano estranei al delitto.
Le dichiarazioni dell’oramai ex ras degli Scissionisti tuttavia erano in contrasto con le accusse mosse in aula da Pettirossoche nel corso del dibattimento di primo grado aveva anche riconosciuto in aula gli imputati.
In tale contesto dunque sono maturate le inaspettate assoluzione dei quattro.
Importante sconto di pena per di Fraia Stefano, difeso dall’avvocato Gandolfo Geraci, che e’ stato condannato ad anni 20 in riforma della sentenza di primo grado che lo aveva condannato ad anni 30.