L’Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali ha stilato una classifica sulle migliori e peggiori Asl dell’Italia. La valutazione si basa su 34 indicatori classificati in 6 aree ovvero prevenzione, assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera, sostenibilità economica-patrimoniale e outcome.
Asl eccellenti al Nord, disastro al Sud
Sono 110 le Asl in classifica ma solo 23 hanno raggiunto il punteggio massimo con 53 che hanno a malapena raggiunto la sufficienza e ben 30 bocciate in tronco. Quelle che funzionano meglio si trovano al Nord e dominano la parte alta della lista, una tra tutte quella di Bergamo e l’Euganea in Veneto. Nel Sud del paese le cose non vanno per niente bene, Napoli 1 Centro copre l’ultimissima posizione seguita da Crotone, Matera, Enna e Vibo Valentia.
Gli ospedali migliori e peggiori
Gli ospedali non vanno però meglio, 3 strutture hanno ricevuto valutazioni alte, altrettante basse, mentre 25 si collocano a metà. I migliori sono Santa Croce di Cuneo, l’azienda ospedaliera di Padova, il Policlinico di Tor Vergata a Roma così come il Sant’Andrea e il San Matteo di Pavia.
I criteri più importanti
I criteri più rilevanti sono vari e incidono moltissimo sull’ultimo posto di quella di Napoli. l’Area di accessibilità ha un valore altissimo visto che spesso i tempi di attesi sono lunghissimi e spesso. Un altro criterio importante è l’area dei processi organizzativi ovvero l’efficienza di Asl e ospedali che molto alta al Nord e nel centro Italia. Altri due valori essenziali sono area sostenibilità economico-patrimoniale e l’area investimenti anche se in quest’ultima la Campania si è mossa bene e ha ricevuto voti altissimi.