Condannati in primo grado Monica Milite e Massimiliano Palmieri, rispettivamente moglie e figlio di Ciro Palmieri, il panettiere di Giffoni Valle Piana ucciso e fatto a pezzi il 23 luglio 2022.
La moglie è stata condannata a 18 anni di carcere, mentre il figlio a 15. I pm avevano chiesto pene più alte per i due familiari dell’uomo, sostenendo che oltre all’omicidio fosse stato “aberrante lo scempio sul cadavere”. E invece la Corte ha riconosciuto le attenuanti della provocazione e del quadro di maltrattamenti verso i familiari emerso durante il dibattimento. L’altro figlio della coppia, minorenne, è già stato condannato a 16 anni con il rito abbreviato ed è recluso in una comunità.
Panettiere ucciso e fatto a pezzi nel Salernitano, condannati moglie e figlio di Ciro Palmieri
Sentenza che è arrivata nel primo pomeriggio di ieri, dopo che i pubblici ministeri Licia Vivaldi e Stefania Faiella avevano rinunciato alle contro repliche, così come gli avvocati Rocco Pinto e Francesco Siniscalchi per le parti civili (rispettivamente, per i familiari e per il figlio più piccolo della coppia) e gli avvocati Francesco Saverio Dambrosio e Antonietta Cennamo per la difesa (rispettivamente per Monica Milite e per Massimiliano Palmieri).
La pubblica accusa aveva chiesto 25 anni per la moglie e 22 per il figlio di Ciro Palmieri, ma i magistrati hanno riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti contestate, escludendo la legittima difesa (tesi su cui puntava la difesa) che la provocazione, pur tenendo presenti le ipotesi di maltrattamento ai quali i familiari della vittima sarebbero stati sottoposti dall’uomo stesso.
La ricostruzione
Palmieri, il 29 luglio del 2022, era stato aggredito da moglie e due dei tre figli e ucciso con 30 coltellate nell’abitazione di famiglia. Dopo l’omicidio, la donna aveva denunciato la scomparsa del marito. Ma nel frattempo, anche con l’aiuto dei figli, aveva fatto a pezzi il corpo, gettandolo in un dirupo lontano da casa.
La casa di Palmieri era dotata di un sistema di videosorveglianza, anche interna. E nonostante i tentativi di cancellare quelle immagini, gli investigatori riuscirono a recuperare alcuni frame dell’assassinio.