Collegio difensivo: avvocati Filippo Trofino, Giuseppe Stellato, Pasquale Davide De Marco, Luigi Poziello, Marta Esposito, Carmine D’Aniello, Giovanni Cantelli, Domenico Della Gatta.
I fatti
Un risultato raggiunto anche grazie alla collaborazione prestata agli investigatori da molte delle vittime. Alcuni di essi, si presentavano, nel periodo anteriore alle festività natalizie dello scorso anno, al cospetto di imprenditori, in special modo ristoratori e pizzaioli, ma anche un fabbro e un titolare di una ditta di trasporti, con sede tra Aversa, Lusciano e Parete, cercando di mettere a segno estorsioni, riuscendovi in alcuni casi, avvalendosi della forza d’intimidazione delle diverse fazioni del clan dei Casalesi, ma, soprattutto, facendo ricorso al nome di “o’ mister”, ossia a Giacomino D’Aniello che, a detta degli estorsori, li avrebbe inviati a chiedere il denaro per assicurare il buon Natale ai carcerati e alle loro famiglie e lo stipendio ai “guagliuni”. Proprio quest’ultimo, insieme a Giacomo Buonpane, infatti, una volta usciti dal carcere erano diventati punti di riferimento per pesci piccoli e nuove leve che non solo li ossequiavano ma potrebbero anche aver consegnato loro parte del ricavato dell’attività estorsiva.
Una decina i casi accertati andati a buon fine. In almeno due o tre casi si sono presentati in alcuni locali ed avrebbero preteso di pranzare o cenare gratis, senza pagare il conto, in altri casi soldi, ma la richiesta iniziale di quindicimila euro si è sempre ridimensionata. Da sottolineare che, avendo i carabinieri la banda sotto controllo, dopo le richieste estorsive convocavano le vittime che, di fatto, attraverso dichiarazioni spontanee, confermavano i fatti e sentendo vicino i militari trovavano la forza di non cedere alle richieste estorsive.