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Cura Italia, prorogato il divieto di licenziamento, ma non per tutti

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Prorogato il divieto di licenziamento. Da venerdì il “Decreto Cura Italia” (D.L. n. 18/2020) è divenuto legge, ma non a tutti però  chiara la portata della manovra del Governo per arginare la crisi, figlia dell’emergenza Coronavirus.

Cura Italia Prorogato il divieto di licenziamento

Confermato anche il cd. “divieto di licenziamento” fino al 16 maggio 2020. Il differimento del termine, però, aggiunge una eccezione: è consentito il licenziamento dei lavoratori che siano interessati da un cambio appalto, qualora siano riassunti in forza di una “clausola sociale” contenuta in una norma di legge, in un contratto collettivo o in una clausola del contratto d’appalto.

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Prorogato il divieto di licenziamento. Da venerdì il “Decreto Cura Italia” (D.L. n. 18/2020) è divenuto legge, ma non a tutti però  chiara la portata della manovra del Governo per arginare la crisi, figlia dell’emergenza Coronavirus.

Confermato anche il cd. “divieto di licenziamento” fino al 16 maggio 2020. Il differimento del termine, però, aggiunge una eccezione: è consentito il licenziamento dei lavoratori che siano interessati da un cambio appalto, qualora siano riassunti in forza di una “clausola sociale” contenuta in una norma di legge, in un contratto collettivo o in una clausola del contratto d’appalto.

Prorogato il divieto di licenziamento. Da venerdì il “Decreto Cura Italia” (D.L. n. 18/2020) è divenuto legge, ma non a tutti però  chiara la portata della manovra del Governo per arginare la crisi, figlia dell’emergenza Coronavirus.

Cura Italia Prorogato il divieto di licenziamento

Confermato anche il cd. “divieto di licenziamento” fino al 16 maggio 2020. Il differimento del termine, però, aggiunge una eccezione: è consentito il licenziamento dei lavoratori che siano interessati da un cambio appalto, qualora siano riassunti in forza di una “clausola sociale” contenuta in una norma di legge, in un contratto collettivo o in una clausola del contratto d’appalto.

 

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