venerdì, Agosto 15, 2025
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Prostituzione ed escort ‘regolarizzate’, arriva il codice Ateco

C’è un nuovo codice Ateco destinato a scatenare le polemiche tra quelli entrati in vigore il primo gennaio 2025 ma operativo dal primo aprile. Nel lungo elenco di numeri stilati dall’Istat, utili a classificare e identificare le diverse attività economiche, ce n’è uno dedicato alla prostituzione come riporta Open. Si tratta del 96.99.92, che in realtà: “Servizi di incontro ed eventi simili”.

La tassazione dei guadagni dalla prostituzione

L’attività di prostituzione non è illegale in Italia ma deve essere svolta volontariamente da una persona adulta e capace di intendere e di volere, invece, a costituire reato sono lo sfruttamento e il favoreggiamento.  La novità introdotta con il nuovo codice Ateco, dunque, dovrebbe far uscire la prostituzione dalla zona grigia.

Nel 2011 la Cassazione ha stabilito che i guadagni derivanti dalla prostituzione devono essere tassati quando l’attività viene svolta in modo professionale e regolare. Tra chi presta il servizio e chi ne usufruisce non ci dev’essere però alcun “rapporto di subordinazione”. Semplicemente, bisogna pagare le tasse sul servizio reso. Coloro che svolgono attività di prostituzione in modo occasionale, invece, deveno dichiarare i propri guadagni sotto la voce “redditi diversi”.

Il nuovo codice Ateco regolarizza lo sfruttamento della prostituzione?

C’è un altro punto, però, su cui il nuovo codice Ateco sembra essere in aperto contrasto con la legge italiana. La nuova classificazione regolarizza dal punto di vista fiscale non solo l’attività di chi si prostituisce, ma anche “l’organizzazione di servizi sessuali”, “l’organizzazione di eventi” e la “gestione di locali di prostituzione”. Queste stesse attività figurano tra quelle punite dal reato di sfruttamento della prostituzione, punito con reclusione da quattro a otto anni e una multa da 5mila a 25mila euro.