È Domenico Maiello, stimato psicologo di Casoria, il professionista arrestato due giorni fa con l’accusa di violenza sessuale. L’indagine, avviata mesi fa dalla Procura di Napoli Nord dopo una denuncia anonima pubblicata sul profilo social della sedicente “Vera Reale”, ha preso corpo attraverso intercettazioni ambientali e testimonianze che delineano una vicenda complessa, dai contorni ambigui e tutti ancora da chiarire.
Sono almeno cinque le donne che si dichiarano pronte a testimoniare nel probabile processo. Nessuna di loro parla di violenza fisica o coercizione esplicita, ma tutte riferiscono di essersi sentite «irretite», psicologicamente soggiogate da Maiello, al punto da accettare rapporti intimi spacciati – a loro dire – per pratiche terapeutiche. Episodi che si sarebbero verificati sia nello studio del professionista, monitorato con microspie e telecamere, sia durante le cosiddette “sedute itineranti” in auto.
Le pazienti, in stato di fragilità emotiva, raccontano di essere state progressivamente isolate dal proprio contesto familiare, mentre corrispondevano compensi anche elevati. In un caso, una donna sostiene di aver versato nel tempo fino a 100mila euro.
L’inchiesta, coordinata dalla procuratrice Annamaria Lucchetta, si muove in una zona grigia tra abuso di potere, dipendenza psicologica e sedicenti tecniche terapeutiche. Il giudice si pronuncerà dopo l’interrogatorio di garanzia. Intanto, i racconti delle vittime, uniti alle intercettazioni, saranno decisivi per valutare la fondatezza delle accuse.
