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lunedì, Maggio 6, 2024
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“Qui siamo a Napoli”, il retroscena di Ndombele sull’orologio rispedito in Francia

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Il centrocampista del Napoli Tanguy Ndombele ha rilasciato una lunga intervista al giornale francese SoFoot. Il numero 91 azzurro ha parlato del periodo di adattamento all’ombra del Vesuvio: “Non sapevo molto onestamente della città prima di metterci piede. Sapevo che c’era un fervore particolare, un po’ come a Marsiglia. Questo è più o meno tutto quello che avevo sentito. La costa Sud contro il Nord, un po’ ‘noi contro il resto del Paese’. L’ho capito quando sono arrivato… Mi era stato detto anche che giocare a Napoli andava bene, ma che poteva diventare rapidamente complicato. Quando vinci, va abbastanza bene, ma quando i risultati qui non ci sono… Beh, finora non ci si può lamentare (ride, ndr). Onestamente non avevo mai vissuto un’atmosfera del genere. Quando esco per strada, se vado in un ristorante o a fare un giro, la gente mi salta addosso. È impossibile camminare tranquillamente. Qui non c’è anonimato, fa parte del contesto, ma diciamo che ero abituato a posti più posati (ride, ndr). Mi piace passare inosservato, essere in un posto e non esserci”.

“Avevo un orologio bellissimo, i compagni mi hanno detto…”

Avevo un bellissimo orologio quando sono arrivato e i miei compagni mi hanno detto: ‘Qui siamo a Napoli’. È stato un piccolo avvertimento e all’improvviso l’ho fatto tornare in Francia, ma finora non ho avuto problemi” ammette infine.

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