“Vergogna. La chiamano Legge, ma si legge disgusto. L’ha avvelenata per sei mesi. Ha cercato su Internet ‘quanto veleno serve per uccidere una donna’ poi l’ha uccisa. Per lo Stato, supremo legislatore, non è premeditazione. Vergogna a una legge che chiude gli occhi davanti alla verità e uccide due volte”. Lo scrive Chiara Tramontano, sorella di Giulia, dopo la sentenza con cui i giudici d’appello di Milano hanno confermato l’ergastolo per Alessandro Impagnatiello, ma hanno escluso l’aggravante della premeditazione.
Le parole dei genitori di Giulia Tramontano
“Preferiamo non dire nulla””. Così la signora Loredana, la mamma di Giulia Tramontano, subito dopo la lettura del dispositivo con cui la Corte d’Assise d’Appello di Milano non ha riconosciuto la premeditazione. La signora, con a fianco il marito Franco e l’amica del cuore di Giulia, aveva con se due fotografie di Giulia con una dedica anche a Thiago, il bimbo che avrebbe dovuto nascere.
Mentre i genitori di Giulia hanno lasciato l’aula provati dal dolore, il loro legale, Giovanni Cacciapuoti, non ha esitato a parlare davanti alla telecamere: “siamo soddisfatti perché nulla sposta”, ha affermato in merito alla riforma della sentenza di primo grado con il mancato riconoscimento della premeditazione. “È sempre ergastolo. Siamo soddisfatti”.